Carlo Cremona, presidente dell’associazione I Ken tra i promotori del prossimo Gay Pride Nazionale a Napoli anticipa al quotidiano Il Mattino, che l’appuntamento del prossimo giugno sarà all’insegna della sobrietà: «Sarà un Pride in cui si discuterà soprattutto sulle discriminazioni, sulle politiche d’integrazione e sul precariato: perché sempre più gay sono costretti ad emigrare. Prima dell’evento di giugno ci saranno due giorni in cui si discuterà su questi temi».
Parole che sono state accolte positivamente da Alessandra Mussolini: «Se invece delle carnevalate a cui ci hanno abituati – spiega il deputato del Pdl– si vuole creare un clima sobrio per ragionare su queste tematiche, in chiave sociale e politica, ben venga». "Per un momento di riflessione sarebbe disponibile a partecipare?", chiede il giornalista de Il Mattino, «Sono presidente della commissione per l’Infanzia – spiega la Mussolini – e questi temi mi capita di toccarli quando discutiamo di adolescenti. Se si tratta di una tavola rotonda, e vengo invitata, parteciperei tranquillamente, è ovvio».
Raffaele Carotenuto, capogruppo di Rifondazione a palazzo San Giacomo, invece, ricorda l’ondata omofobica che ha colpito la città durante il 2009. Per questo chiede che «il Gay Pride a Napoli deve provare a spostare in avanti un nuovo equilibrio sociale per allontanare discriminazioni ed esclusione sociale. Una volta tanto non si badi agli equilibrismi ed alle posizioni di facciata». per questo Cremona chiederà che per quei giorni che si aumenti la vigilanza: «In città – spiega – a giugno ci saranno almeno 300mila persone. Una boccata d’ossigeno anche per gli operatori con cui ci raccorderemo. Ma è importante che tutto fili liscio».
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