Si è spento all’età di 96 anni Scotty Bowers, celebre gigolò dei più famosi attori di Hollywood, diventato famoso in tutto il mondo nel 2012 grazie all’autobiografia scandalo Full Service, da un anno in lavorazione per un chiacchieratissimo adattamento cinematografico della Fox Searchilight.
Nel 2017 le sue verità divennero documentario, Scotty and the Secret History of Hollywood di Matt Tyrnauer, in cui ribadì di essersi prostituito per decenni, soprattutto tra gli anni ’40 e ’60, andando a letto con divi del calibro di Cary Grant, Katharine Hepburn, Spencer Tracy, Lana Turner, Ava Gardner, Laurence Oliver e Rock Hudson. Uomini e donne, per Bowers, ex marine, non c’erano distinzioni. Talmente famoso e ricercato in tutta Los Angeles, Scotty diede vita ad un vero e proprio giro di escort in una stazione di benzina, in pochi anni punto di passaggio per le più ammirate e premiate star di Hollywood.
Per decenni, ovvero fino alla morte dei suoi clienti, o presunti tali, Bowers non ha mai fatto pubblicamente nomi e cognomi, prima di esplodere nel 2012, con un libro di memorie che ha fatto scandalo. In tanti lo hanno definito un truffatore, pronto a far soldi calpestando la memoria di personaggi memorabili, ma Scotty non ha mai ritrattato, ribadendo i propri ricordi e il proprio passato di gigolò. Anzi, la comunità LGBT d’America gli ha voluto riconoscere un ruolo quasi pioneristico, avendo vissuto un’esistenza da bisessuale in anni bui, fornendo alle persone LGBT di Hollywood uno spazio sicuro per esplorare e vivere la propria sessualità senza timore di rappresaglie.
In una città piena zeppa di giornalisti alla ricerca di qualsiasi scandalo e in un momento in cui il sesso gay era di fatto illegale, Bowers si fece protettore di un’ampia fetta di attori e attrici LGBT. Non a caso dopo l’uscita del documentario Scotty and the Secret History of Hollywood, visto nel 2017 alla Festa del Cinema di Roma, Bowers ha ricevuto il riconoscimento dalla città di West Hollywood per il suo contributo ai diritti queer.
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