Sul sito web di Courage – apostolato cattolico che si occupa di terapie di conversione – si legge: “Incontra Cristo. Scopri te stesso. Cresci in santità”. Che per i volontari dell’organizzazione, significa guarire dall’omosessualità, definita come un “demone, un veleno che rimane dentro e fa male”.
Almeno, questo è ciò che si è sentito dire un inviato di Roma Today, infiltratosi all’interno di uno dei programmi di Courage fingendosi interessato a seguire un percorso di conversione offerto dall’organizzazione alle persone fragili che vi si rivolgono.
Courage Internazionale: chi sono, cosa fanno
Courage è stata importata in Italia, ma nasce in America da un’idea di Padre Harvey – sacerdote di Philadelphia – su richiesta del cardinale e arcivescovo di New York, Terence Cooke, ben 40 anni or sono.
L’orgnanizzazione è molto apprezzata dalle file vaticane: Giovanni Paolo Secondo la definì “strumento per compiere l’opera di Dio”, e nel 2016 Courage ha ricevuto la benedizione ufficiale da parte della Chiesa Cattolica Romana.
L’apostolato ha ben cinque sedi in Italia, e attrae a sé persone fragili divorate dai sensi di colpa a causa della loro omosessualità. Qui, viene offerto loro un percorso di autoflagellazione psicologica fatto di preghiera, studio dei testi sacri, conferenze, incontri e ritiri spirituali.
Insomma, una vera e propria terapia di conversione – pratica non vietata in Italia, che però risulta essere estremamente dannosa per la psiche di chi la subisce, specialmente per i soggetti più giovani.
L’organizzazione, però, giura e spergiura di non aver niente a che fare con le cosiddette terapie riparative. Questo perché con il programma non si tenta di modificare l’orientamento sessuale di una persona, ma piuttosto farlo sentire in colpa a tal punto dal costringerlo a rimanere casto.
La filosofia di Courage nel “guarire l’omosessualità”
I percorsi di conversione condotti da Courage hanno cinque obiettivi da raggiungere. Quello più sconcertante, però, è il primo.
“Vivere un’esistenza casta in conformità con l’insegnamento della Chiesa Cattolica Romana sull’omosessualità (castità)”.
In poche parole, Courage non promette a chi segue il programma di “guarire” dall’omosessualità – anche perché è impossibile guarire da qualcosa che non è una malattia né tantomeno un disturbo mentale – ma invita loro a seguire la via della castità.
Secondo i membri dell’organizzazione, l’omosessualità è in realtà un atteggiamento influenzato da fattori esterni, e non una caratteristica innata come è invece stato provato da decenni di studi sull’argomento.
Le “caste amicizie” di cui parla Courage sul suo sito web si traducono in relazioni del tutto platoniche tra persone omosessuali, perché solo così è possibile vivere senza peccato. Solo in questo modo, si legge, è possibile vivere una “vita dedicata a Cristo”.
Ed è proprio con questo spirito che il cappellano spiega che “l’amore tra persone dello stesso sesso può esistere, ma in amicizia, e non come desiderio carnale. Quando vai con un altro uomo gli manchi di rispetto, perché lo cerchi solo per la tua soddisfazione personale”.
E chi glielo spiega, al cappellano, che su Tinder esistono anche persone eterosessuali?
L’attività di Courage non si ferma però qui. Esiste anche un altro programma, denominato Encourage, dedicato ad amici e familiari della persona “malata”. Qui, le persone care acquisiranno una “più profonda comprensione delle difficoltà vissute dalle persone che provano attrazione per lo stesso sesso”.
Proprio come se si stesse parlando di un gruppo di supporto per i familiari delle persone con problemi di dipendenze. Sul sito web, si legge infatti:
“EnCourage è un apostolato che fornisce assistenza pastorale a famiglie e amici di persone che soffrono di attrazione per lo stesso sesso e / o disforia di genere. In molti casi, i loro cari hanno adottato l’etichetta LGBTQ e potrebbero essersi allontanati dal praticare attivamente la loro fede”.
Come in Italia sia ancora possibile che organizzazioni del genere non solo esistano, ma operino alla luce del sole, causando danni inimmaginabili alla psiche delle persone che partecipano ai loro programmi, è ancora oggi un mistero.
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