A due anni e mezzo dall’uscita di Golden, suo primo e ultimo disco ‘country’, Kylie Minogue ha deciso di far ballare il mondo grazie a Disco, album che vede la fatina del pop omaggiare la musica anni ’70, il mitico Studio 54.
Un trionfale ritorno alla pista da ballo, con la Minogue che ha realizzato il 90% del prodotto finale dal proprio studio di registrazione casalingo, in piena pandemia. Un 15esimo album in studio interamente co-scritto dalla cantante australiana, tornata in un momento di crisi globale per far divertire tutti noi, per farci ballare, tornare almeno con la testa, con i ricordi, a quelle discoteche che da mesi sono chiuse causa Covid-19.
Amatissima nei Paesi anglofoni e icona LGBT internazionale (per anni ha battagliato sull’approvazione del matrimonio egualitario in Australia), Kylie è tornata a quelle sonorità che a inizio millennio, con il travolgente Fever, la vedero spopolare ovunque, Stati Uniti compresi. Poco meno di un’ora a tutto ritmo per 16 tracce da ascoltare senza mai fermarsi. Impossibile o quasi, con la divina Minogue.
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