Cosa vuol dire genere non binario? 

Negli ultimi anni, la conversazione globale intorno all’identità di genere ha guadagnato sempre più attenzione, portando alla luce le esperienze di coloro che non si identificano esclusivamente con i generi maschile o femminile. Il termine “non binario” descrive questa realtà, rappresentando un ampio spettro di identità di genere che non rientrano nelle tradizionali categorie binarie. In Italia, dal 2017, il numero di persone che si identificano come non binarie è cresciuto esponenzialmente, sottolineando un cambiamento culturale significativo.

Il genere non binario come termine ombrello che comprende altre identità di genere

genere non binario differenze terminologiche

Il genere non binario è un termine ombrello che include diverse identità di genere, come genderfluid, genderqueer, bigender e agender. Queste identità possono variare significativamente tra loro, ma condividono una caratteristica comune: la non conformità alle aspettative tradizionali del genere maschile o femminile.

  • Agender. Rappresenta l’assenza di genere, una mancanza di identificazione con qualsiasi genere specifico.
  • Bigender/Pangender: include soggettività che si identificano con più di un genere.
  • Genderfluid. Descrive coloro la cui identità di genere cambia nel tempo.
  • Genderqueer/Genere Neutro/Terzo Genere. Copre le identità che non rientrano nei tradizionali generi maschile e femminile.

È fondamentale riconoscere che l‘identificazione come persona transgender non è universale tra le persone non binarie. Alcune persone non binary si riconoscono come transgender, mentre altre no. Molte persone percepiscono il termine “transgender” come troppo ancorato a una transizione binaria da maschio a femmina, il che può non riflettere pienamente la complessità e la fluidità delle loro esperienze di genere. Queste identità possono infatti essere meno dicotomiche e soggette a variazioni nel tempo, dimostrando una gamma di identità di genere che va oltre la semplice “transizione” tra i generi tradizionalmente definiti. Approfondiamo l’argomento qui di seguito. 

Leggi anche: Il significato di non binary spiegato dal dott. Loris Patella, psicologo e sessuologo

Identità non binaria e transgender: intersezioni e sfide

differenza tra non binary e transgender

La relazione tra le identità non binarie e transgender è complessa e variegata. Come abbiamo scritto nel paragrafo precedente, non tutte le persone non binarie si identificano come transgender, mentre altre sì. Alcune persone di genere non binario possono cercare trattamenti specifici, come ormoni e chirurgie, per ottenere riconoscimento e supporto.

Storicamente, i trattamenti per le persone trans* erano basati su un modello eteronormativo e binario del genere, con un percorso standard di ormoni seguiti da chirurgia (Ekins, 2005). Tuttavia, con il tempo, è emersa una maggiore diversità nelle preferenze di trattamento, con alcune persone trans* che scelgono di sottoporsi solo a terapie ormonali o solo a interventi chirurgici, o a nessuno dei due, cercando soltanto il riconoscimento del loro genere vissuto.

Queste scelte riflettono una varietà di motivazioni, tra cui problemi di salute fisica, preoccupazioni sulla fertilità e risultati chirurgici. La formazione dell’identità di genere è un processo complesso e personale, che può portare a un’identificazione iniziale con un’identità non binaria o a un passaggio da un’identità trans binaria a una non binaria.

Infine, la mancanza di modelli di ruolo e visibilità per le persone non binarie può portare di certo a sfide nell’identificazione e nell’accettazione del proprio genere, con possibili esperienze di rifiuto e ostilità da parte sia delle comunità cisgender che transgender.

Cis mimetismo, passing, non med, microdosing: facciamo luce su alcune terminologie 

Le battaglie maggiori delle persone di genere non binario includono la lotta contro il cis mimetismo, il passing, con conseguente navigazione attraverso percorsi non conformi come la non medicalizzazione (non med) e il microdosing.

Tra i percorsi non conformi la “non medicalizzazione” consiste nel non intraprendere procedure mediche di transizione di genere oppure nel preferire “microdosing” di ormoni, che implica l’assunzione di ormoni a dosaggi molto bassi. 

Per quanto riguarda il microdosing, l’impiego, ad esempio, di dosi “standard” di testosterone può portare a cambiamenti rapidi e significativi nei caratteri sessuali secondari, con risultati massimi nel tempo. Al contrario, l’uso di dosaggi più ridotti di testosterone comporta trasformazioni fisiche più moderate e progressive. Il microdosaggio di testosterone rappresenta un’opzione particolarmente adatta per persone di genere non binario che desiderano effetti corporei più discreti o evoluzioni graduali, senza subire variazioni drastiche. 

Queste scelte riflettono il desiderio di molte persone non binarie di affermare la loro identità di genere senza aderire pienamente alle aspettative mediche e sociali tradizionali.

Una questione centrale per molte persone non binarie è, quindi, quella del rifiuto del “passing“, ovvero l’aspettativa di apparire come una persona del sesso opposto a quello assegnato alla nascita. Allo stesso tempo si oppongono al cismimetismo, che è il tentativo di mimetizzarsi tra le persone cisgender (persone il cui genere coincide con quello assegnato alla nascita) per evitare discriminazioni o disagi. Questo rifiuto è un atto di resistenza contro la cisnormatività, che impone aspettative rigide di espressione di genere basate su una distinzione binaria.

Queste dinamiche mostrano la complessità e la varietà delle esperienze delle persone non binarie, che cercano di navigare in una società ancora largamente basata su un sistema di genere binario e rigido. La loro resistenza e i loro percorsi non conformi sono esempi importanti di come le identità di genere possano essere vissute e espresse in modi diversi, al di fuori delle convenzioni sociali tradizionali.

Sfide sociali e legalità

sfide e legalità della comunità non binaria in Italia

La realtà delle persone non binarie è caratterizzata da sfide sia in ambito sociale che legale, spesso risultanti da una mancanza di riconoscimento e comprensione da parte della società e delle istituzioni. Queste sfide sono particolarmente evidenti in Paesi come l’Italia, dove il riconoscimento legale delle identità non binarie non esiste ancora.

Mancanza di riconoscimento legale e burocratico

La mancanza di riconoscimento legale e burocratico rappresenta una barriera significativa per le persone non binarie. In contesti come quello italiano, dove il processo di modifica del genere sui documenti legali è intricato e non contempla categorie per chi non si identifica nei generi tradizionali, le difficoltà sono ancora più marcate. L’assenza di un riconoscimento ufficiale impatta in modo sostanziale, limitando l’accesso a servizi fondamentali, ostacolando la partecipazione attiva alla vita civica e complicando le interazioni con varie istituzioni.

In aggiunta, molte persone non binarie si trovano a confrontarsi con le restrizioni imposte da legislazioni datate e non più adeguate, come la legge italiana 164/82. Questa legge, che regola il cambio di nome e sesso sui documenti, richiede un percorso di transizione di genere medicalizzato, inclusa l’assunzione di ormoni. Questo requisito non solo, come abbiamo visto, è in disaccordo con le esigenze e i desideri di molte persone non binarie, ma impone anche un modello obsoleto e restrittivo di affermazione di genere, non rispecchiando la diversità e la complessità delle diverse identità di genere.

Discriminazione e esclusione sociale

Le persone non binarie sono spesso soggette a discriminazioni e pregiudizi, sia in contesti pubblici che privati. Questa discriminazione può manifestarsi in vari modi, dall’esclusione sociale e professionale fino a forme di violenza verbale e fisica. Il misgendering (utilizzo di pronomi e linguaggio che non rispettano l’identità di genere di una persona) e il deadnaming (utilizzo del nome anagrafico e non di elezione della persona non-binary) sono esempi comuni di come queste discriminazioni possano essere perpetrate anche in modo non intenzionale, ma con un impatto significativo sul benessere delle persone non binarie.

Sfide nel mondo del lavoro

Nel mondo del lavoro, le persone non binarie affrontano spesso barriere significative. La mancanza di politiche inclusive e di sensibilizzazione tra datori di lavoro e colleghi può portare a discriminazioni e difficoltà nell’ottenere e mantenere un impiego. Questo si traduce in una maggiore precarietà lavorativa e in una minore stabilità economica per molte persone non binarie.

Educazione e formazione

Un’altra sfida importante è la mancanza di educazione e formazione sul genere non binario. Molte persone non binarie si trovano a dover educare gli altri sulle loro identità, un compito che può essere estenuante e stressante. La necessità di una maggiore formazione e sensibilizzazione è cruciale in tutti gli ambiti, dalla scuola, al posto di lavoro, alle istituzioni sanitarie, per creare una società più accogliente e inclusiva.

Aspetti clinici e medici

In ambito sanitario, la mancanza di riconoscimento e comprensione può portare a difficoltà nell’accesso a cure adeguate. Le persone non binarie spesso si trovano di fronte a professionistə della salute non preparatə a gestire le loro specifiche esigenze mediche e psicologiche, specialmente quelle legate ai percorsi di affermazione di genere. Inoltre, il misgendering da parte del personale medico può causare ulteriori stress e disagio.

La medicina tradizionalmente si è focalizzata su un modello binario del genere, portando a trattamenti e procedure che non sempre rispecchiano le esigenze delle persone non binarie. Queste soggettività possono affrontare sfide uniche nel cercare cure mediche adeguate, soprattutto in relazione a questioni come terapie ormonali, chirurgie di riassegnazione di genere e supporto psicologico

La mancanza di ricerca e comprensione approfondita di queste esigenze porta a un gap nell’assistenza sanitaria, evidenziando la necessità di una maggiore formazione e sensibilizzazione dei professionisti medici.

Raccomandazioni cliniche

Per ə professionistə della salute, è fondamentale adottare un approccio sensibile e informato quando si tratta di pazienti non binary. Questo include:

  • Riconoscere e rispettare l’identità di genere del paziente, anche quando questa non si adatta ai modelli tradizionali.
  • Essere consapevoli delle specifiche sfide sanitarie che le persone non binarie possono affrontare, inclusi gli impatti psicologici di vivere in una società che non riconosce sempre la loro identità.
  • Garantire che tutti i trattamenti siano personalizzati in base alle esigenze individuali, piuttosto che basarsi su protocolli standardizzati per uomini o donne.

Bambinə di genere non binario: il ruolo dei genitori

I genitori di bambinə di genere non binario spesso sono preoccupati e tendono a interpretare i vissuti de* figliə come fasi transitorie. È importante che questi genitori lavorino insieme alle scuole e ad altre istituzioni per rispondere ai bisogni specifici de* loro figliə e garantirne la salute e la sicurezza. Consultarsi con professionistə della salute mentale formati su tematiche di genere può essere utile per decidere come comportarsi.

Non è d’aiuto forzare i bambini a comportarsi in modo più coerente con le aspettative sociali legate al genere attribuito loro alla nascita.

I gruppi di auto mutuo aiuto genitoriale possono essere una risorsa importante in queste situazioni.

Linguaggio inclusivo e comunicazione

linguaggio inclusivo genere non binario

Il linguaggio è un potente strumento di riconoscimento e validazione delle identità delle persone

Per le persone non binarie, l’uso di pronomi e termini che rispecchiano correttamente la loro identità di genere è fondamentale. Ciò include l’uso di pronomi neutri (“they/them”) o altri pronomi specifici scelti dalla persona.

L’uso consapevole e rispettoso dei pronomi è un atto di riconoscimento e rispetto verso l’identità di genere di una persona. Chiedere e usare i pronomi corretti dimostra sensibilità e rispetto per la loro identità di genere. È importante notare che l’errore nell’uso dei pronomi, noto come “misgendering”, può essere fonte di disagio o dolore per le persone non binarie.

Per creare un ambiente inclusivo e accogliente, è essenziale adottare un linguaggio che non presupponga il genere. Questo può includere l’uso di termini neutri quando si parla in modo generico e evitare l’assunzione del genere delle persone sulla base dell’aspetto o del nome.

Cambiare il linguaggio può sembrare scomodo all’inizio, ma è un passo importante verso un maggiore rispetto e comprensione delle varie identità di genere.

Per promuovere un uso del linguaggio più inclusivo, è fondamentale l’educazione e la formazione, specialmente nei contesti professionali come la sanità, l’educazione e i servizi pubblici. Questo include la formazione su termini e concetti legati al genere non binario, così come strategie pratiche per comunicare in modo rispettoso e inclusivo.

L’uso di un linguaggio inclusivo e rispettoso ha un impatto significativo non solo a livello sociale, ma anche personale. Per le persone non binarie, sentirsi comprese e accettate nel linguaggio quotidiano può avere effetti positivi sulla loro autostima e sul loro benessere generale.

Bandiera della comunità non binaria

bandiera genere non binario, kye rowan

La bandiera non binaria è un simbolo distintivo che rappresenta la comunità non binaria, ideata nel 2014 dall’attivista Kye Rowan. Questa bandiera è stata creata per dare una rappresentazione visiva e unica alle persone di genere non binario, distinguendosi dalle altre bandiere legate alle identità di genere.

Ogni colore della bandiera ha un significato specifico che riflette le diverse esperienze e identità all’interno della comunità non binaria:

  • Giallo: Rappresenta coloro il cui genere esiste al di fuori del binario maschile e femminile, un genere non definito in termini binari. Il giallo è spesso utilizzato per mostrare qualcosa come diverso ed indipendente.
  • Bianco: Simboleggia tutti i generi o l’assenza di genere, rappresentando la presenza della luce e/o del colore.
  • Viola: Rappresenta coloro che percepiscono il loro genere come qualcosa tra il maschile o il femminile, o una combinazione di mascolinità e femminilità. Il viola è il risultato della miscela dei colori tradizionalmente associati al maschile e al femminile (rosa e azzurro).
  • Nero: Simboleggia le persone che si percepiscono come prive di genere.

La bandiera non binaria non solo fornisce un simbolo di identità per le persone non binarie, ma serve anche a promuovere la visibilità e l’orgoglio di queste identità.

Bibliografia e risorse utili: 

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