Un’ondata arcobaleno ha investito gli Stati Uniti d’America la scorsa settimana, con 99 candidati LGBT che hanno vinto le rispettive elezioni locali e statali. Erano 200, in partenza, e la metà di loro è riuscita a conquistare l’agognato trono elettorale, in un 2019 politico che in America si è incredibilmente fatto rainbow. Su 382 candidati apertamente LGBT in tutte le votazioni effettuate negli ultimi 11 mesi, 144 hanno vinto. Siamo al 38% del totale.
“Bussando alla porta di tutti gli elettori e parlando delle questioni più urgenti nelle rispettive comunità, i candidati LGBTQ stanno vincendo le elezioni, con trionfi in alcune parti del Paese ritenuti impensabili un decennio o due fa”, ha sottolineato Annise Parker, Presidente e CEO di LGBTQ Victory Fund. “Le persone LGBTQ sono in ogni comunità – siamo persone di colore, donne, immigranti e persone con disabilità – e veniamo da famiglie sia liberali che conservatrici“. “Questa meravigliosa diversità offre l’opportunità di connettersi ad un certo livello con ogni singolo elettore in America. Questo è il motivo per cui i candidati LGBTQ stanno vincendo con numeri senza precedenti, e sarà sempre meglio negli anni a venire”.
In questo 2019, l’83,2 percento dei candidati LGBTQ era democratico e il 40,3 % ha vinto, mentre il 2,4 percento dei candidati LGBTQ era repubblicano e il 33,3 % di loro ha vinto. Il 56,3% delle donne trans presentatesi alle elezioni in questo 2019 ha vinto. Tra queste anche Danica Roem, che è riuscita in un’impresa in quanto prima persona trans ad essere rieletta nonostante una terrificante campagna pubblicitaria che l’ha derisa per la sua identità di genere. Annise Parker, ha dichiarato: “La sua rielezione dimostra come la rivoluzione politica sia una trasformazione duratura, non un’aberrazione”.
E ora, nel 2020, assalto alla Casa Bianca con Pete Buttigieg.
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