È il primo film a uscire in Francia con la prestigiosa dicitura ‘Selezione Cannes 2020’, destinata ai titoli dell’edizione di questo maggio annullata causa Covid 19. Stiamo parlando di Été 85 (Estate 85), ultimo lavoro di François Ozon che dovrebbe arrivare in autunno in Italia dopo una presentazione al festival di Toronto.
Tratto dal romanzo Dance on my grave (1982) di Aidan Chambers, pubblicato per un breve periodo in Italia col titolo Amici per sempre, Été 85 racconta l’estate del titolo, a metà degli anni Ottanta, in un affollato litorale della Normandia. Alexis (Benjamin Voisin) è un diciottenne inseparabile dalla sua motocicletta e salva la vita durante una mareggiata all’angelico sedicenne David (Félix Lefebvre) che se ne innamora perdutamente. Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando compare una ragazza inglese alla pari, Kate (Philippine Velge) che turberà gli equilibri sentimentali dei ragazzi.
La ricostruzione di una certa nostalgica atmosfera anni Ottanta è impeccabile, dalla splendida Inbetween Days dei Cure che imperversa ai walkman per sentirla, ma a un certo punto il film prende una strana piega gore che stona un po’ col resto. Le interpretazioni migliori sono quelle degli attori non protagonisti: Valeria Bruni Tedeschi interpreta la madre risoluta di Alexis e per una volta non è istericheggiante; Isabelle Nanty è la mamma sottomessa e quieta di David; un irriconoscibile Melvil Poupaud con baffi e occhiali è il solitario professore di francese che riconosce a David un talento per la scrittura.
Ozon autocita il suo cortometraggio Une robe d’été (Un vestito estivo) quando fa andare in bicicletta vestito da donna David e lo fa arrivare a casa sotto lo sguardo esterrefatto della madre – la giustificazione è “per uno spettacolo teatrale”.
Il film è molto casto – qualsiasi approccio tra i due ragazzi è immaginato a parte lunghi abbracci – e la fotografia ricorda un po’ certi lavori softcore di Cadinot (impazziranno gli amanti del fascino adolescenziale). Ma il film convince a metà, finché non succede l’irreparabile che gli dà una patina decisamente oscura e non sviluppata adeguatamente.
Resta comunque da vedere.
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