Dopo l’appello pubblico dei senatori Pd Monica Cirinna eo Andrea Marcucci, è arrivato anche il viceministro della salute Pierpaolo Sileri ad ampliare il ‘caos’ attorno al DPCM del Governo legato agli ormai famigerati ‘congiunti’. Se il premier Giuseppe Conte aveva infatti negato la possibilità a partire dal prossimo 4 maggio di poter andare a trovare anche gli amici, limitando la nuova libertà solo ai parenti e ai fidanzati/e, Sileri è stato molto più di manica larga dalle frequenze di ‘Un giorno da pecora‘, su Radio 2.
Andare anche a casa di un amico dal 4 maggio? Sì, se è un amico vero, se non è una scusa. Anche un’amicizia è un affetto stabile. Soprattutto chi si sposta da una città all’altra stabilisce degli affetti con degli amici che sono spesso migliori della famiglia. Serve il buonsenso, è chiaro. Questo è un periodo di transizione, poi anche l’autocertificazione verrà tolta e ci sarà più libertà. Ma servono regole per far capire che non è un liberi tutti.
Parole che solo le tanto attese FAQ del Governo sul DPCM potrebbero confermare e/o smentire. I famigerati ‘affetti stabili’, così presentati, rischiano di coprire un po’ tutto e tutti, anche perché sulle autocertificazioni non sarà obbligatorio porre il nome della persona che si andrà a trovare, per mere questioni di privacy.
Sileri si è poi soffermato anche sul sesso e sui rischi del Covid-19 in camera da letto, sotto le coperte: “Purtroppo non sappiamo se il sesso sia un rischio, ma ricuramente la vicinanza lo è. In questo momento ogni contatto stretto sarebbe da evitare. Per due ragazzi che si vedono dopo tanto tempo è difficile frenarsi, ma magari qualcuno ha a casa la nonna di 75 anni“. E chi vuol capire, con o senza ulteriori spiegazioni sul DPCM in essere, capisca.
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