Milano – Non è stata sicuramente un buon testimonial contro l’omofobia l’ospite prescelto dal Cig – Arcigay Milano per la serata che ogni domenica si svolge al Borgo del tempo perso. Paris Hilton – come ci racconta Amedeo Patrizi alias Miss Vicky, vice presidente del circolo e drag conduttrice della serata – era stata precedentemente avvisata in camerino di quanto avrebbe dovuto esibire sul palco. Il cartello non presentava nessun simbolo, nessuna sigla Arcigay o quant’altro. Addirittura le era stata data la possibilità di scegliere quello che le piaceva di più tra i vari a disposizione e lei aveva acconsentito di buon grado. Le era stato spiegato, inoltre, quanto accaduto recentemente in Italia e per la bionda ereditiera sarebbe stata una buona occasione per dimostrarsi veramente friendly nei confronti del numeroso pubblico (circa 3.000 presenze) accorso per vederla, fotografarla e farsi fare un autografo. Invece una volta sul palco ha dato luogo a un pessimo siparietto, in 2 puntate.
1a puntata. La Hilton, facendo finta di niente e dicendo “I love gays, I love gays” si rifiuta di tenere il mano tale cartello (in foto). Dopo un momento di imbarazzante silenzio partono un coro di fischi e parolacce, che il suo interprete avrà sicuramente faticato a tradurle fedelmente. Prontamente Amedeo/Miss Vicky si altera e al microfono dice: "A me non frega nulla che questa sia una star, noi al Borgo non vogliamo gente del genere…”, e tra le urla della folla la caccia dal palco. Lei continua invano a dire: “Gays I love you, we have to have fun tonight, let’s party…!”
2a puntata. Le viene rispiegato bene il tutto. Lei cerca di giustificarsi dicendo di temere che la foto con il cartello venga poi ripresa dai media e ritoccata con Photoshop per esprimere magari il concetto contrario, ovvero che lei è a favore dell’omofobia (ma per piacere Paris!!!). Dopo la pessima figura e concitate discussioni con il suo entourage ci ripensa. Cerca di di rimediare e per onorare il contratto sale quindi nuovamente sul palco, finalmente lo prende in mano (…il cartello ovviamente!) e – tra i rinnovati fischi – esclama: “Together against omophobia!”.
Molte sono le critiche mosse nei confronti del circolo che ha speso moltissimi soldi per invitare tale personaggio alla serata di autofinanziamento dell’associazione. “Tutte le cose che facciamo, dal festival del cinema ai vari pride ecc. sono finanziate dagli introiti del Borgo – dichiara Amedeo Patrizi, interrogato in proposito – Chiamare alcuni ospiti è funzionale al successo della serata e fa parte di un accordo che abbiamo con la proprietà del locale, non è necessariamente il CIG a dover tirar fuori i soldi dell’ospite. Di come decidiamo di spendere i nostri soldi, comunque, dobbiamo rendere conto soltanto ai nostri soci, abbiamo per questo una consulta e quant’altro. Di più non voglio dire, non è necessaria alcuna giustificazione”.
In molti si chiedono se non fosse stato più utile investire tale denaro (da qualunque parte provenga) per una vera e propria campagna contro l’omofobia. Sempre Patrizi: “Su questo ci stiamo muovendo, anche in scala nazionale. Se la cosa fosse avvenuta diversamente, Paris Hilton sarebbe stata una testimonial interessante contro l’omofobia…”.
Appunto: “sarebbe”, aggiungiamo noi.