Negli ultimi mesi la Polonia è tornata al centro dell’Europa grazie alle ultime elezioni, che hanno visto la frenata dell’ultradestra e la nascita di un governo europeista. Ma quello precedente firmato Diritto e Giustizia (PiS) ha causato danni enormi nei confronti della comunità LGBTQIA+. A certificarlo è uno studio della Lehigh University, in collaborazione con il National Bureau of Economic Research (NBER) degli Stati Uniti, che ha rivelato come i tentativi di suicidio siano aumentati del 16% nelle cosiddette “FREE LGBT Zone” del Paese, con 5 tentativi ogni 100.000 abitanti dopo l’entrata in vigore della legge anti-LGBTQIA+. Un aumento dei tentativi di suicidio che si è concentrato soprattutto gli uomini di età compresa tra i 30 e i 49 anni.
Il ricercatore capo dello studio, il dottor Chad Meyerhoefer della Lehigh University, ha dichiarato:
“I nostri risultati suggeriscono che la stigmatizzazione dei gruppi minoritari porta a un declino della salute mentale della popolazione. Questo tipo di azioni discriminatorie generano stress, sentimenti di isolamento e ostilità”.
Le “zone libere da LGBT” polacche sono nate dal nulla nel 2020, diffondendosi presto in tutto il Paese. A giugno 2020, circa 100 comuni e 5 province, in gran parte nel sud-est, avevano chiesto di essere contrassegnate come tali. L’Europa si mosse immeddiatamente, chiedendo al governo polacco di cancellare simili zone, minacciando miliardarie sanzioni legali e condannando la retorica omobitransfobica del Governo che tanto piaceva a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini.
Lo studio ha inoltre rilevato che l’adozione deliberata di leggi anti-LGBTQ+ porterebbe ad un sostanziale aumento dei tentativi di suicidio, anche quando le leggi proposte vengono respinte. Il dottor Meyerhoefer ha aggiunto: “Poiché le aree che hanno promulgato e deliberato statuti anti-LGBT hanno caratteristiche diverse, è difficile fare confronti diretti, ma l’effetto delle proposte di legge sui tentativi di suicidio è almeno altrettanto grande quanto l’effetto dell’emanazione di tali leggi”.
Il documento ha tracciato dei parallelismi tra gli effetti delle “zone libere da LGBT” polacche le “leggi sui bagni” contro le persone trans proposte negli Stati Uniti. Lo studio suggerisce che tali leggi restrittive potrebbero avere un impatto sociale più ampio, come ha aggiunto il dottor Meyerhoefer: “Sebbene le leggi negli Stati Uniti tendano a concentrarsi sull’ambiente scolastico, generano comunque conflitto sul diritto delle persone LGBT di poter esprimere liberamente la propria identità di genere”.
Tutto questo, inevitabilmente, si ripercuote sulla psiche delle persone queer, soprattutto adolescenti, con tassi di suicidio in crescita.
Nei giorni scorsi un giornalista della Tv di Stato polacca si è scusato in diretta per la sfacciata propaganda anti-LGBTQ+ andata in onda negli ultimi 8 anni, con Diritto e Giustizia al potere. Poche settimane fa il nuovo governo ha annunciato che a breve sarà presentato in parlamento una disegno di legge sulle unioni civili.
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