Un insegnante è stato costretto a scusarsi profusamente insieme all’amministrazione scolastica della regione di Primorski, in Russia, dopo le accuse di propaganda occidentale e LGBTQIA+. Il crimine, quello di essersi travestito da un personaggio delle fiabe.
Snegurocika – la Biancaneve russa che accompagna Babbo Natale – è un personaggio amatissimo dai bambini, protagonista di un’innocente rivisitazione in una scuola primaria dove l’insegnante di educazione fisica l’ha interpretata durante il ballo mascherato di fine anno, prima delle vacanze invernali.
Ma nella Russia che etichetta il movimento LGBTQIA+ come estremista, si è subito gridato allo scandalo. Se i bambini hanno apprezzato, non si è fatta attendere l’ondata di lamentele e minacce da parte dei genitori e dei residenti del distretto scolastico, che hanno addirittura avviato una petizione per chiedere al governatore della regione, Oleg Kojemiako, il licenziamento dell’insegnante e l’interruzione dei balli mascherati di fine anno.
In risposta alla bufera di polemiche che l’hanno travolta, la dirigente scolastica ha rilasciato un comunicato di scuse per l’episodio, in cui si spiega però che il ballo in maschera è una tradizione a cui la scuola non è disposta a rinunciare.
“Tutti gli insegnanti hanno partecipato nella rivisitazione delle classiche fiabe sovietiche. Non c’era alcun intento malizioso nella performance, il nostro obiettivo era quello di divertire i bambini e augurargli buone feste prima di salutarci per le vacanze invernali” si specifica nel testo.
Con un regolamento vago come quello emanato solo recentemente in Russia per intensificare il controllo sulla popolazione e per scalare ulteriormente la persecuzione verso minoranze e dissidenti politici, tuttavia, qualsiasi “passo falso” può avere conseguenze devastanti per chi lo compie.
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