La cerimonia si è svolta ieri pomeriggio 2 giugno a Capriano del Colle, nel cuore della Bassa bresciana. Presso una suggestiva residenza privata del paese, due ragazzi bresciani hanno suggellato il proprio amore. Il sindaco di Capriano, Stefano Sala, ha officiato la cerimonia, che ha coinvolto 250 persone. Nonostante la riservatezza dell’evento, la notizia che uno dei partecipanti, Giulio Montini, pronipote di Papa Paolo VI, ha deciso di contrarre l’unione civile con un altro ragazzo si è diffusa velocemente nel paese, fino ad arrivare alle cronache nazionali.
Così nel giorno della Festa della Repubblica, appena dopo le 15:00, Giulio Montini, il cui nonno Ludovico era fratello di Papa Paolo VI, si è unito civilmente al suo partner Matteo. Giulio Montini e Matteo – secondo quanto si apprende dalle testimonianze locali – sono entrambi impiegati a Brescia, e lavorano in settori diversi.
La coppia unita civilmente, dopo aver suggellato il proprio progetto d’amore e vita in comune davanti allo Stato Italiano, che non riconosce loro la possibilità di contrarre matrimonio, vivranno insieme in una casa a Capriano del Colle, dove pagheranno normalmente le tasse come ogni cittadino, pur non avendo diritto a sposarsi con regolare matrimonio.
Il cognome Montini, come è noto, non è estraneo a Brescia e al resto del mondo. Giulio è nipote del fratello di Paolo VI. (continua)
Papa Paolo VI, nato Giovanni Battista Montini il 26 settembre 1897 a Concesio (BS), è stato il pontefice della Chiesa Cattolica di Roma dal 1963 al 1978. Da giovane, Montini ha intrapreso gli studi ecclesiastici e si è distinto per la sua brillante intelligenza. Ordinato sacerdote nel 1920, ha lavorato nella Segreteria di Stato vaticana. La sua carriera ecclesiastica si è sviluppata rapidamente, e nel 1954 è stato nominato arcivescovo di Milano. Durante il suo pontificato, Papa Paolo VI ha guidato la Chiesa in un periodo di profondi cambiamenti sociali e culturali, affrontando questioni come il controllo delle nascite, l’ecumenismo e il ruolo della Chiesa nella società moderna. È noto per aver tenuto il celebre Concilio Vaticano II, che ha portato a importanti riforme nella liturgia e nel dialogo interreligioso. Sostenitore del dialogo e della pace, e ha promosso l’apertura della Chiesa verso il mondo contemporaneo. È deceduto il 6 agosto 1978, ed è certamente considerato uno dei papi più amati della storia.
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Durante il pontificato di Paolo VI, la Chiesa cattolica mantenne una posizione ferma riguardo all’omosessualità, considerandola moralmente inaccettabile. Papa Paolo VI, in linea con l’insegnamento tradizionale della Chiesa, non perdonava le relazioni omosessuali e considerava l’omosessualità una deviazione morale. Nel 1975, la Congregazione per la Dottrina della Fede, allora guidata dal cardinale Joseph Ratzinger (futuro Papa Benedetto XVI), emise una dichiarazione che ribadiva la posizione della Chiesa sull’omosessualità, condannando gli atti omosessuali come “intrinsecamente disordinati“.
Il pontificato di Paolo VI fu criticato e attaccato sia dai conservatori democristiani sia dai progressisti socialisti e comunisti. Lo scrittore francese Roger Peyrefitte nel 1976 fece outing al Papa, dichiarando pubblicamente che Papa Paolo VI era gay e aveva una relazione omosessuale con l’attore Paolo Carlini. La storia si diffuse, ma fu successivamente smentita da varie fonti, che considerarono l’affermazione di Peyrefitte una bugia motivata dalla sua insoddisfazione verso il magistero di Paolo VI riguardo all’omosessualità.
Nonostante la smentita, le voci continuarono, e Paolo VI decise di affrontare personalmente la questione. Durante l’Angelus della Domenica delle Palme del 1976, dichiarò di essere oggetto di scherno e calunniose insinuazioni, ringraziando coloro che avevano dimostrato solidarietà e invitando a considerare con attenzione un documento della Chiesa sulla sessualità. Tuttavia, le voci non si placarono completamente durante gli ultimi anni del papato di Montini e successivamente, e né il Papa né Carlini, che non ha mai commentato l’accusa, poterono più intervenire sull’argomento.
Paolo VI fu successivamente dichiarato beato il 19 ottobre 2014 da Papa Francesco. Quattro anni più tardi lo stesso Bergoglio lo canonizzò Santo in Piazza San Pietro il 14 ottobre 2018.
L’unione civile tra Giulio e Matteo giunge come una vittoria dell’amore sull’intransigenza clericale della Chiesa di Roma.
Fonti: Il Giornale d’Italia, Corriere Brescia, LaRegione.ch, Vatican.va
immagine di copertina: Vatican.va + Foto di repertorio di Renate Vanaga su Unsplash
(nella foto del bacio non sono ritratti Giulio e Matteo, ma due modelli in una foto di repertorio)
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