Nel 2009 tra gli scavi di una necropoli modenese sono stati ritrovati gli scheletri di una coppia risalente all’epoca tardo antica: due individui l’uno di fianco all’altro, nella stessa tomba, mano nella mano. Nonostante fosse impossibile comprenderne il sesso, chiunque diede subito per scontato fossero un uomo e una donna. Ma nel Settembre 2019 i ricercatori dell’Università di Bologna hanno rilevato – attraverso una nuova tecnica che determina il sesso biologico studiando le proteine dello smalto sui denti – che gli amanti di Modena, erano in realtà due uomini.
Casi di sepoltura simili sono più unici che rari. L’ultimo esempio è quello degli “Amanti di Valdaro” – un uomo e una donna poco più che ventenni – sepolti insieme più di 5500 anni fa, nei pressi di Mantova, insieme a casi simili in Grecia, Siberia, e Turchia. Il concetto stesso di amore eterno ha fatto rigirare le biglie degli occhi ad alcuni intellettuali: “Ma quale amore eterno, non esiste perché è solo un’invenzione degli uomini” scrisse la giornalista Natalia Aspesi “Magari lei lo guarda solo per strozzarlo. Siamo fortunati se l’amore dura qualche giorno o qualche anno. Il concetto di amore eterno è una pura invenzione degli uomini nata per sottomettere le donne”. Quel che è certo è che nessuno di questi esempi coinvolgeva due individui di sesso maschile: “In passato sono state trovate diverse tombe con coppie di individui deposti mano nella mano, ma in tutti i casi si trattava di un uomo e una donna” spiega il ricercatore dell’Università di Bologna, Federico Lugli a Le Scienze “Quale fosse il legame tra i due individui della sepoltura modenese, invece, resta per il momento un mistero“.
Davanti il fatto compiuto, è scattata una nuova domanda: chi erano davvero? All’epoca della sepoltura, i rapporti omosessuali erano già stigmatizzati e considerati un crimine sotto l’Impero di Gustiniano. I due innamorati sono presto diventati soldati morti insieme in battaglia (si dice che la necropoli dove sono stati rinvenuti fosse un cimitero di guerra), cugini, fratelli, mille alternative possibili, tutto fuorché un grande amore. Eppure i rapporti omosessuali all’epoca della sepoltura non erano improbabili: dall’imperatore Nerone, che tra il 54 e il 68, celebrò almeno due matrimoni pubblici tra uomini alla relazione intima tra l’imperatore Domiziano e il liberto Earino, che il poeta Stazio paragonò ad un matrimonio. Ogni considerazione storica non è sufficiente per stabilire la natura di questo legame. Quel che è certo è che tra i due individui ci fosse un rapporto di natura indefinita, abbastanza tenero e intimo da accompagnarli oltre la morte: “Seppellire due uomini mano nella mano non era certamente una pratica comune in epoca tardo-antica” continua a spiegare Lugli “Crediamo che questa scelta simboleggi una particolare relazione esistente tra i due individui, non sappiamo però di quale tipo”.
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