Per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, il Parlamento Strasburgo parla in maniera esplicita e inequivocabile di “famiglie gay”, approvando a larga maggioranza un rapporto sull’uguaglianza di genere in Europa. “Il Parlamento – si legge nel testo – prende atto dell’evolversi della definizione di famiglia. Il Parlamento raccomanda che le norme in quell’ambito (compresi i risvolti in ambito lavorativo come congedi ecc.) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l’omogenitorialità”.
“Accanto a indicazioni politiche significative sul contrasto al bullismo – spiega l’europarlamentare Daniele Viotti -, sul non considerare patologie i disturbi dell’identità di genere e sull’elaborare piani per contrastare la discriminazione, abbiamo fatto passare un punto in cui si fa riferimento esplicito alle “famiglie LGBTI”. È un passaggio fondamentale soprattutto per quei paesi, come l’Italia, in cui si fatica ad affrontare un discorso laico sul concetto di famiglia.
LE PRIME REAZIONI
Entusiaste le prime reazioni da parte della comunità italiana.
“Come movimento lgbt andiamo dicendo da sempre che quella omosessuale è una famiglia come tutte le altre, con le stesse dinamiche e con gli stessi problemi – commenta Franco Grillini, presidente di GayNet -. Ora a riconoscerlo solennemente è proprio l’Ue, che chiede anche che le norme in quell’ambito tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l’omogenitorialità. Sotto il profilo culturale la svolta è enorme e fa piazza pulita del delirante ‘complotto gender’ di cui parla a vanvera il Vaticano”.
Un entusiasmo che cozza con le notizie che arrivano dal versante opposto, proprio in tema di famiglia. È di oggi infatti la notizia che il Vicariato di Roma ha inviato una lettera a tutti i docenti di religione della diocesi invitandoli a partecipare al Family Day indetto per il prossimo 20 giugno spiegando, erroneamente, che si tratta di opporsi all’approvazione del “matrimoni e delle adozioni di coppie omosessuali”. Il riferimento è al DDL Cirinnà che, però, non solo non istituisce il matrimonio egualitario, ma esclude la possibilità per le coppie gay di adottare puntando esclusivamente all’adozione del figlio del partner.
LETTERA AGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE: “PARTECIPARE AL FAMILY DAY CONTRO IL DDL CIRINNÀ”
“Sabato 20 giugno, alle ore 15.30, è stato organizzato un corteo da piazza della Repubblica a piazza san Giovanni in Laterano – si legge nella lettera riportata dall’agenzia Adista – per contestare il disegno di legge Cirinnà (su matrimonio e adozioni di coppie omosessuali) e il disegno di legge Fedeli (che, nonostante l’apparenza di doverosa tutela delle ‘pari opportunità’, mira ad introdurre organicamente nelle scuole l’educazione sessuale secondo la gender theory). Il Vicariato di Roma non è tra i promotori ufficiali dell`iniziativa, ma la appoggia, conoscendo bene il significato dei disegni di legge ricordati: perciò, anche a nome del cardinale Vicario, vi esorto a partecipare a questa mobilitazione, quantomeno per esprimere che i temi sensibili dell`educazione non possono essere imposti dall`alto”.
“E’ giusto – scrive don Filippo Morlacchi, direttore dell’ufficio per la pastorale scolastica del Vicariato di Roma, firmatario della lettera – che il coinvolgimento pubblico degli insegnanti non si limiti a contestare scelte di natura amministrativa o economica, come recentemente è accaduto, ma si manifesti anche quando si tratta di temi squisitamente educativi, certamente non meno importanti”.