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Lecco, anche il sindaco al primo storico Pride: “I diritti vanno difesi e promossi, orgoglioso di questa piazza”

“Questo Pride s’ha da fare” il meraviglioso motto, con chiaro riferimento ai Promessi Sposi.

Lecco, anche il sindaco al primo storico Pride: "I diritti vanno difesi e promossi, orgoglioso di questa piazza" - Lecco Pride - Gay.it
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Si è svolto ieri pomeriggio il primo storico Pride di Lecco, a lungo sognato e organizzato dall’associazione “Renzo e Lucio“. Una biciclettata arcobaleno ha attraversato la città, partendo da sei punti diversi per poi confluire in piazza Garibaldi. “Questo Pride s’ha da fare” il meraviglioso motto, con chiaro riferimento ai Promessi Sposi.

Sul palco è salito anche il sindaco Mauro Gattinoni, come riportato da LeccoToday: “Sono orgoglioso di essere il primo sindaco che tiene a battesimo il Pride a Lecco. Questa piazza dice esplicitamente che la diversità è una ricchezza per far crescere ed evolvere la comunità intera. Se un sindaco è qui lo fa per portare avanti il campo dei diritti, per renderle reali affermazioni di realtà. Parlo di diritto acquisiti e nuovi, che vanno difesi e promossi. I diritti possono diventare buone leggi che possono cambiare la vita delle persone in meglio. Ho toccato con mano l’arrivo di una nuova e potente normalità. Noi vogliamo aderire a una rete importante per prevenire ed educare: l’impegno è preso per la città e tutti i cittadini. Oggi il sindaco è davvero orgoglioso di questa piazza”.

Dalila Maniaci, presidente dell’associazione “Renzo e Lucio”, ha sottolineato come “due anni fa tutto questo era solo un’idea, nel settembre 2019 andava in scena la prima riunione del “Lecco Pride”: allora abbiamo definito seriamente linee e principi. Il viaggio non è stato semplice, diverse sono state le volte in cui abbiamo dovuto raggiungere dei compromessi e accettare di avere sbagliato. Questa piazza è simbolo di parte della città, che pretende diritti uguali per tutti, indipendentemente da chi amiamo. La mia mente non riesce ad afferrare perché le minoranze non debbano essere tutelate, anzi contrastate talvolta con violenza. Tutelarle non toglie libertà d’espressione. Sosteniamo anche i diritti delle persone disabili, di un’etnia diversa, delle donne discriminate sul lavoro, della sostenibilità ambientale, di una scuola libera e delle famiglie cosiddette non tradizionali. Come si combatte l’omofobia? Con la cultura e la sensibilizzazione, come tutte le altre discriminazioni. Parlare con i ragazzi e i docenti fa capire che hanno bisogno di narrazioni diverse da quella eterosessuale. Se siamo qui oggi è anche grazie al lavoro dell’associazione Renzo&Lucio, che da dieci anni lavora in maniera instancabile: esporsi allora era più difficile di quanto lo è oggi. Un pensiero speciale va a chi è ancora nell’armadio e non si è esposto. La presenza di così tante persone sta facendo tutta la differenza del mondo”.

Sempre nella giornata di ieri, ma in un’altra piazza, una cinquantina di persone si sono riunite insieme a Pro Vita & Famiglia Lecco per dire no al DDL Zan.

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