Non si sgonfia l’incredibile polemica alimentata da Fratelli d’Italia, che ha chiesto la censura Rai di un episodio di Peppa Pig perché al suo interno viene introdotto un nuovo personaggio con due mamme. Carlo Giovanardi, ex Ministro con delega alle politiche famigliari, ha presentato un esposto formale al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori, che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico, proprio contro Peppa Pig.
Nell’esposto firmato Giovanardi e Luisa Santolini, ex Presidente del Forum Famiglie, si ricorda che “nella legislazione italiana in vigore, in applicazione di principi costituzionali, la fecondazione eterologa è permessa soltanto tra un uomo e una donna mentre il ricorso al cosiddetto utero in affitto è reato penalmente perseguibile: pertanto non possono esistere né in natura né legalmente due mamme, mentre nella realtà per concepire un figlio esiste un padre di cui si è utilizzato il patrimonio genetico“. A detta di Giovanardi e Santolini, “le leggi in vigore in Italia devono essere rispettate e spetta al Parlamento eventualmente cambiarle e non ai cartoni animati“. Per questo motivo hanno chiesto che “il Comitato, in base alle sue competenze, faccia rispettare il Codice di autoregolamentazione, impedendo la messa in onda di quella puntata di Peppa Pig o eventualmente sanzionando l’emittente che la trasmettesse“.
Luciana Littizzetto, premiata al Festival della Comunicazione di Camogli, ha preso di petto l’argomento, così replicando:
“La normalità non è il nonno che dorme sulla poltrona, anche perché ci sono nonni che giocano tutto il giorno a briscola, ma che esistano bambini con due mamme. Tutte queste polemiche sono una mancanza di libertà: sono queste le cose che piano piano ci tolgono la libertà”. “La statua della Libertà che rappresenta una donna che cammina, ci dice che la libertà è un qualcosa in movimento, è un qualcosa che abbiamo adesso e che deve essere coltivata, occorre farla camminare e farla crescere”.
Littizzetto tornerà in onda su Rai3 con Che Tempo che Fa il prossimo 9 ottobre. Nei giorni scorsi il ‘caso Peppa Pig‘ ha scosso la politica nazionale, dopo l’attacco di Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d’Italia e candidato nel collegio plurinominale Lazio 1-01 della Camera dei Deputati.
“Intollerabile che la destra cerchi di censurare la televisione pubblica, cioè di tutte e tutti, perché potrebbe mandare in onda la puntata di un cartone animato per bambini, Peppa Pig, in cui c’è una famiglia arcobaleno“, ha replicato Monica Cirinnà. “E’ intollerabile il tentativo di censura, ed è intollerabile che si voglia nascondere la realtà: le famiglie arcobaleno esistono, i bambini e le bambine vanno a scuola con gli altri, ma hanno meno diritti dei loro coetanei perché c’è chi vuole ancora negarglieli. Quelli che si riempiono la bocca di famiglia e bambini, sono i primi a discriminare i bambini. Noi puntiamo all’uguaglianza tra tutte le famiglie, a prescindere dalla loro composizione e dall’orientamento sessuale dei genitori”
“Domanda per Giorgia Meloni“, ha cinguettato Enrico Letta. “Quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata a Piacenza va rilanciato senza limiti?”.
Il “caso Peppa Pig” ha fatto breccia persino sulla stampa internazionale, mentre Giorgia Meloni, ad oggi, semplicemente tace. Ma una domanda sorge spontanea. La destra di governo vieterà la messa in onda di programmi da lei considerati “indottrinamento gender“, come avviene in Ungheria e Russia?
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