“Ho fatto una scelta affrettata. Magari dovevo trovarmi prima un lavoro“. Sono queste che le parole che Malika Chalhy ha rilasciato in una nuova intervista, questa volta a Candida Morvillo sulle colonne de Il Corriere della Sera. La polemica sull’acquisto di una Mercedes Classe A con parte dei soldi raccolti per beneficenza si è alimentata nelle scorse ore, con l’indignazione social scattata per il bulldog da 2.500 euro che la ragazza, cacciata di casa perché lesbica, ha comprato sempre con gli stessi fondi.
“La gogna me la prendo tutta, ma chi mi ci mette non è migliore di me. A 22 anni nessuno ha fatto uno sbaglio?”, ha confessato Malika alla giornalista, consapevole degli errori di comunicazione che hanno innescato la bufera sui media. Dalla bugia sui proprietari della macchina – in prima battuta, identificati come i genitori della fidanzata -, a quel “volevo togliermi uno sfizio” rivelato a Selvaggia Lucarelli, passando poi per il cane di razza francese come “bene di prima necessità”. Scivoloni non da poco, che non giustificano l’odio che la ragazza sta subendo online, ma che mettono in luce un’evidente mancanza di supporto nella gestione della popolarità improvvisa, per altro contaminata dal recente dramma familiare e dal possesso di una grande cifra di denaro.
Nel frattempo, sempre nello stesso articolo di Candida Morvillo, si viene a sapere che l’agente che la seguiva per gli impegni pubblici l’ha scaricata, ancor prima che il video di lei in Mercedes venisse pubblicato su Instagram. Amareggiato, profondamente deluso, aveva deciso di aiutarla gratuitamente in queste settimane, salvo fare un passo indietro dopo aver appreso della bugia sulla Classe A.
La stessa menzogna è stata raccontata anche nel Live Show condotto da Gabriele Parpiglia, che ha diffuso nelle scorse ore il video in cui Malika e la fidanzata rivelavano di non essere proprietarie dell’automobile. Duro il commento del giornalista ed autore tv, che su Instagram ha spiegato il motivo per cui ha deciso di pubblicare l’estratto dell’intervista video, sottolineando di non voler aver più nulla a che fare con Malika:
Lo devo fare per rispetto di chi non è stato rispettato da queste due ragazzin,e che in primis hanno preso per il c*lo me, guardandomi in faccia, sotto le telecamere in diretta, dinnanzi agli spettatori. Ecco, voi due ragazzine che avete mentito in TV e su altre mille cose grandi […] sporcate un mondo dal quale dovete stare lontane. […] Evita di smentire, sotto il tappeto non c’è solo la macchina. Mi auguro che i soldi donati e rimasti possano finire in un progetto dedicato al bene. Buona vita, lontano dalla mia.
Malika, dal canto suo, rivendica il ruolo di portavoce di chi subisce quotidianamente discriminazioni e violenze, rimanendo privo di possibilità concrete di azione:
Sono una ragazza che ha perso i punti di riferimento che qualcuno voleva mandare al Grande Fratello, ma ha detto no. Io voglio lottare per delle buone cause e, in Panda o in Mercedes, lo farò.
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