Leggenda del tennis internazionale, con 59 Grande Slam vinti e per 332 settimane in vetta alla classifica WTA, Martina Navratilova è sempre stata un’icona della comunità LGBT, in quanto tra le primissime sportive a dichiararsi lesbica.
Sposa dal 2014 di Julia Lemigova, sua storica compagna, la Navratilova ha fatto però infuriare la comunità transgender, dopo aver preso posizione sugli sportivi transessuali. Replicando sui social ad un utente, Martina è stata clamorosamente diretta.
“Chiaramente non può essere giusto. Non puoi solo proclamarti femmina e competere con le donne. Ci devono essere degli standard, e avere un pene e competere come donna non dovrebbe essere adatto a quegli standard”.
Apriti cielo. Una pioggia di polemiche è piovuta sulla testa dell’ex tennista, con Rachel McKinnon, prima storica ciclista trans a vincere una gara ufficiale, che ha subito attaccato: “Martina è gravemente responsabile dei commenti transfobici fatti contro persone di sesso alternativo alla nascita, che chieda pubblicamente scusa, non si gioca a tennis coi genitali”. Detto, fatto, perché la Navratilova ha immediatamente cancellato il contestato tweet, chiedendo scusa alla comunità trans.
“Sono dispiaciuta se ho detto qualcosa di transfobico, non volevo offendere nessuno, cercherò di informarmi meglio e, nel frattempo, non ne parlerò più”.
I am sorry if I said anything anywhere near transphobic- certainly I meant no harm – I will educate myself better on this issue but meantime I will be quiet about it. Thank you
— Martina Navratilova (@Martina) 21 dicembre 2018
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