Non accennano a placarsi le polemiche scatenate dalle parole pronunciate ieri da Franco Battiato, ormai ex assessore al Turismo della Regione Sicilia, che ha parlato di “troie in parlamento” spiegando, poi, che si riferiva al parlamento passato e, indifferentemente a uomini e donne.
Dalle pagine di Repubblica gli risponde Micaela Brambilla, autodefinitasi “amazzone di Berlusconi” che per commentare Battiato scivola su un altro terreno, quello dell’offesa omofoba. “Non so se Battiato è gay o ha una sorta di misoginia, nel senso psicologico del termine” dichiara la parlamentare del Pdl, come se gay e misogino fossero sinonimi o come se essere gay significasse essere dediti alla denigrazione delle donne.
E poi aggiunge: “Io c’ero. La rappresentazione data da Battiato è grave. Talmente grave che sarebbe bello che le donne di tutti gli schieramenti si riunissero in una class action”.
Al cantautore siciliano aveva già risposto ieri la neo presidente della Camera Laura Boldrini che aveva diffuso un comunicato in cui “da presidente della Camera dei Deputati e da donna” respingeva “nel modo più fermo l’insulto che da lui arriva alla dignità del Parlamento”. “Neanche il suo prestigio – continuava la nota – lo autorizza ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive”.
Lo stesso Battiato, però, già ieri aveva tentato di chiarire quello che intendeva dire sostenendo di riferirsi allo scorso Parlamento ed “a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare. Stagioni caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico”.
Spiegazione non ritenuta sufficiente dal Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che oggi gli ha revocato la delega di assessore al Turismo inviando, contemporaneamente, una lettera di scuse alle Camere. “Quando si sta nelle istituzioni, si rispettano e si rispetta la dignità delle istituzioni medesime e, nel caso di Battiato sicuramente si è andati ben oltre e si è violato il principio della sacralità delle stesse – scrive Crocetta al Parlamento -. Siamo orgogliosi di appartenere al popolo italiano e di avere un Parlamento, l’espressione della sovranità del popolo e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica. Quando si offende il Parlamento, si offende tutto il popolo italiano e ciò non è consentito a nessun componente delle istituzioni”.
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