50enne ex Ministro per il turismo nel IV Governo Berlusconi, la forzista Michela Vittoria Brambilla ha apertamente attaccato il Ministro leghista Lorenzo Fontana dalle pagine del Corriere della Sera.
Travolto dalle polemiche per le sue uscite omofobe, Fontana era stato criticato persino da un esponente del proprio partito come Roberto Maroni, con la Brambilla, fedelissima di Silvio Berlusconi, arrivata a rincarare la dose.
«Il ministro Fontana si deve occupare delle famiglie arcobaleno, è il ministro della Famiglia. Che cosa sia una famiglia non ce lo dicono le parole. La famiglia è lì dove c’è amore e si crescono i figli. Sui temi etici le idee divergono non soltanto nelle coalizioni, ma anche all’interno degli stessi partiti. Penso che non si possa fare il ministro senza avere davanti agli occhi il quadro complesso della società italiana». «Ci sono diritti garantiti dalla legge che vanno salvaguardati, senza riserve. Ecco perché Forza Italia, di ispirazione liberale, in Parlamento controllerà. Come sentinelle, vigileremo su tutti i diritti di tutte le famiglie».
Nel 2016 Forza Italia sostenne in parte le unioni civili del Governo Renzi, contribuendo ai 372 sì definitivi della Legge Cirinnà. Da allora il partito è andato in ordine sparso, tanto da millantare una possibile revisione della legge in campagna elettorale, per bocca dello stesso Berlusconi. Parole smentite, confermate e rimangiate più volte, fino all’attacco odierno della Brambilla alle estremiste parole del neo ministro.
Nel frattempo Sebastiano F. Secci, Presidente Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e Portavoce Roma Pride, ‘ringrazia’ proprio Fontana per aver tolto tolto ‘ogni dubbio sulla sua inadeguatezza a svolgere il ruolo di ministro della Repubblica. Roma ha fontana di Trevi, la fontana delle Tartarughe, non si meritava una FONTANA di sciocchezze simile. Apprendiamo che lui si batte per “la normalità”, attendiamo con ansia di sapere in quale categoria faccia rientrare gay, lesbiche, bisessuali e trans. L’unico “furore ideologico” che vediamo è il suo che, testardamente, si rifiuta di riconoscere quello che è sotto gli occhi di tutti: le famiglie arcobaleno esistono e sono parte integrante del tessuto sociale del Paese, esistono i loro figli. Diamo con un certo piacere una notizia al ministro: gay e lesbiche continueranno a fare figli. Quanto alla fantasiosa ricostruzione sul dettato costituzionale segnaliamo volentieri al neo ministro l’esistenza in Italia della Corte Costituzionale, titolata a interpretare la Costituzione a differenza del Ministero della Famiglia, che ha chiarito senza ombra di dubbio che tutti i cittadini, comprese le persone omosessuali, hanno diritto alla vita familiare. Siamo a disposizione per offrire qualche lezione di recupero al ministro Fontana in modo da evitare futuri strafalcioni. Noi la Costituzione la porteremo in piazza il 9 giugno al Roma Pride, al fianco dei partigiani che, con il proprio sacrificio, l’hanno scritta. Fontana potrebbe almeno fare lo sforzo di leggerla‘.
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