Tutto come previsto, purtroppo, visto quanto annunciato il mese scorso dal neo presidente leghista Attilio Fontana.
La Regione Lombardia ha negato il proprio patrocinio al Milano Pride 2018, che si terrà il 30 giugno prossimo. A votare contro il patrocinio (a titolo gratuito) richiesto dagli organizzatori i tre rappresentanti di centrodestra della giunta Fontana, ovvero il forzista Alessandro Fermi e i leghisti Francesca Brianza e Giovanni Malanchini. Favorevoli l’esponente del Pd Carlo Borghetti e il grillino Dario Violi. Si tratta del secondo rifiuto in 2 anni, per il Milano Pride, dopo il ‘no’ arrivato lo scorso anno dall’allora presidente Roberto Maroni.
“Siamo una Regione laica in uno Stato laico. Trovo l’esito del voto un errore della maggioranza che governa la Lombardia. Un percorso di tolleranza e apertura, in sintonia con i valori della nostra Costituzione, non dovrebbe essere impedito per motivi puramente ideologici e di parte“, ha sottolineato dalle pagine de LaRepubblica Carlo Borghetti del Partito Democratico, seguito a stretto giro dal 5 Stelle Violi: “È una bocciatura che imbarazza la Lombardia. Era un atto utile a offrire un contributo alla crescita e alla consapevolezza sui diritti, la discriminazione e la violenza. Forza Italia, Lega e FdI sbattono la porta in faccia ai diritti civili, all’accoglienza e alla cultura del rispetto. Su questi temi a Palazzo Pirelli siamo ancora al Medioevo“.
Immancabile, e doverosa, la replica di Arcigay Milano.
‘In un momento storico in cui odio, discriminazione e razzismo hanno una recrudescenza sociale sempre più evidente, compito delle Istituzioni, quelle con la lettera “I” maiuscola, è quello di stigmatizzare questi comportamenti e di allontanarli dalla società civile attraverso azioni politiche concrete. Veniamo a conoscenza che il Consiglio della Regione Lombardia non ha concesso il patrocinio alla parata del Milano Pride 2018. Tutto questo ci rammarica, non tanto per il mancato riconoscimento, in quanto il valore del Pride è dato dai principi di libertà e tutela verso tutti e tutte che porta con se nella parata. Principi ribaditi dalla storia del diritto e affermati dalle 200 mila presenze nei recenti Pride milanesi, e da oltre un milione di persone in tutti i Pride d’Italia attraverso l’Onda Pride. Ci rammarica per il fatto che la Regione Lombardia aveva l’occasione di allontanare da se, dalla sua immagine e dalla sua politica quei tratti discriminatori che le campagne elettorali avevano sollevato. Aveva la possibilità di adoperarsi, in quel compito/dovere Istituzionale che le compete, per la tutela del diritto di tutti e tutte di poter vivere la propria vita in linea col proprio orientamento e identità sessuale, riconoscendone, attraverso il patrocinio, il valore sociale e politico. Ne aveva la possibilità. E l’ha persa. Tutto questo ci motiva ancor di più ad essere presenti alla parata del Milano Pride 2018 il prossimo 30 giugno 2018‘.
© Riproduzione Riservata