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Immaginate una Palermo colorata e brulicante di persone, il sole che accarezza le antiche pietre dei suoi edifici, mentre le strade si riempiono sempre di più di un mare umano, variegato e orgoglioso, pronto a marciare per il Pride del 22 giugno 2024. Un evento che più che una semplice manifestazione, si annuncia come un grido collettivo contro la violenza di genere e maschilista: un tema scottante che, purtroppo, continua a essere di bruciante attualità.
L’anno scorso, il Palermo Pride ha segnato un traguardo storico, con la presenza record di oltre 100.000 partecipanti, testimoniando la forza e l’unione di una comunità che si rifiuta di rimanere in silenzio.
La scelta del comitato organizzatore del Palermo Pride di focalizzarsi su questa piaga sociale non è casuale, ma risponde a una necessità impellente di affrontare e smantellare la cultura maschilista che, come un virus, si insinua e pervade ogni aspetto della vita quotidiana, anche all’interno delle comunità più aperte e inclusive. Il Pride di Palermo vuole essere un laboratorio di consapevolezza e azione, un luogo dove imparare a riconoscere e combattere ogni forma di discriminazione e pregiudizio.
Tuttavia, la strada verso l’uguaglianza e il rispetto dei diritti si annuncia irta di ostacoli, come dimostra la recente bocciatura, da parte del Consiglio comunale di Palermo, di un ordine del giorno che chiedeva alla città di aderire ufficialmente al Pride: una decisione che ha scatenato polemiche e acceso dibattiti, dividendo l’assemblea e mettendo in luce le crepe all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco. La resistenza mostrata dalle istituzioni locali nei confronti dell’evento riflette una realtà più ampia e preoccupante, quella di un’Italia che sembra arretrare, sotto la spinta di correnti politiche che guardano con sospetto e ostilità alle rivendicazioni dei diritti civili.
Nonostante ciò, l’organizzazione del Pride prosegue, sostenuta da associazioni come Arcigay Palermo e da un tessuto sociale che dimostra di essere più avanti rispetto ai propri rappresentanti politici. Il Pride diventa così un momento di incontro e di lotta, un’occasione per ribadire l’importanza della comunità LGBTIQ+ come ricchezza e non come minaccia, per affermare che la lotta contro l’omobilesbotrans*fobia e ogni forma di discriminazione è un impegno che riguarda l’intera società, non solo la comunità LGBTIQ+.
Per info sul programma, sugli orari, punti di ritrovo e arrivo, ti invitiamo a seguire le pagine social di Palermo Pride
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