L’ultimo numero di Time ha elencato le ‘donne dell’anno’, in concomitanza con l’8 marzo. Tanti volti noti e meno noti sono stati celebrati dalla rivista, come ad esempio Kacey Musgraves, Kerry Washington, Kamal Clooney e Zahra Joya, fino alla storica e più che meritata nomina di MJ Rodriguez, volto di Pose e già diventata prima storica attrice transgender a vincere un Golden Globe.
31enne indimenticabile Blanca Evangelista nella serie FX prodotta da Ryan Murphy, grazie alla quale è diventata anche la prima donna trans a strappare una nomination agli Emmy come miglior attrice protagonista, MJ ha sottolineato l’importanza della visibilità: “Quando ero più giovane non c’erano rappresentanti di colore nella comunità LGBTQI“, ha ricordato a Time. “Ora, voglio essere da esempio. Voglio mostrare loro che è possibile”.
L’amore di Rodriguez per la recitazione nasce durante l’infanzia a Newark, New Jersey, dove frequenta scuole ad hoc. Dopo aver studiato per un anno al Berklee College of Music di Boston, nel 2011 ha preso parte ad una produzione off-Broadway di Rent, per poi iniziare il percorso di transizione medica. Nel 2017, grazie a Pose, l’occasione recitativa che le ha cambiato la vita.
“Le persone hanno una loro idea di come le donne trans di colore, le donne trans e le donne in generale dovrebbero vivere questo mondo. Voglio abbatterla”. “Voglio che le persone vedano cosa sono prima di essere trans, prima di essere nera, prima di essere latina. Voglio che le persone vedano che sono un essere umano”.
Ora Rodriguez guarda al proprio brillante futuro. Non solo cinema e tv perché presto pubblicherà il suo primo EP, una raccolta di canzoni pop e R&B, in uscita entro fine 2022. “Ora sento, come persona che si identifica come trans e anche come donna, che non ci sono più barriere per me”. “Invece, ci sono anche barriere da abbattere per tutte le altre”. “C’erano così tante percezioni che avevo sull’essere donna“, ha rimarcato Rodriguez. “Ogni ragazza, che sia trans o meno. Pensavo fosse come vivere in questa struttura, essere questa visione iper effeminata che le persone possono vedere, in modo che le persone possano capire la tua femminilità, ma con il passare del tempo ho capito che non è così. È ciò che attraversi: la vita, sono le esperienze che vivi, buone o cattive, e sento che questo ha contribuito alla mia arte e al mio lavoro“.
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