Disney+ ha annunciato che Estranei, capolavoro Searchlight Pictures diretto da Andrew Haigh e interpretato da Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy, sarà disponibile in streaming dal 24 aprile, in esclusiva sulla piattaforma streaming in Italia.
Uscito nelle sale nostrane lo scorso 29 febbraio, Estranei ha incassato poco più di mezzo milione di euro, raccogliendo critiche entusiastiche in tutto il mondo. Adattamento dell’omonimo romanzo di Taichi Yamada, l’opera di Haigh ha strappato 6 candidature ai Bafta, una ai Golden Globe e 4 ai Gotham Independent Film Award, vincendo 7 British Independent Film Awards. Inserito dal National Board of Review Award nella Top10 dei migliori film indipendenti dell’anno, All of Us Strangers, questo il titolo originale, prende forma in un tetro condominio nella Londra contemporanea.
Adam (uno strepitoso Andrew Scott) incontra casualmente un misterioso vicino di casa, Harry (Paul Mescal), che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e viene spinto a tornare nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa in cui viveva da bambino, dove i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) sembrano ancora vivi, con lo stesso aspetto che avevano nel giorno della loro morte, trent’anni prima.
Estranei è una storia di fantasmi, di parole mai dette, di abbracci mai dati, di confessioni mai espresse, di addii mai elaborati, di richieste d’aiuto mai esplicitate o colte, di coming out mai fatti, una storia trainata da quattro attori in stato di grazia. L’Adam di Andrew Scott, così problematico e misterioso, così gentile e malinconico, silenzioso e spaventato, ha mille sfaccettature che l’attore riesce perfettamente a rendere credibili. Haigh gli ha costruito l’intero film addosso, senza mai mollarlo un attimo, concentrandosi sui lineamenti, sui piccoli particolari, sulle sfumature di un personaggio complesso e al testo stesso affascinante. Paul Mescal, vicino così enigmatico e seducente, riempie perfettamente spazi fino al suo arrivo rimasti a lungo deserti, accompagnando il protagonista verso emozioni e sentimenti mai vissuti prima. Gli altrettanto bravissimi Jamie Bell e ClaireFoy interpretano i due genitori di Adam, deceduti da decenni, eppure visibili, a tal punto da ricostruire 30 anni di lontananza forzata.
“Estranei” di Taichi Yamada (Casa editrice Nord), è un romanzo che è stato insignito del prestigioso Yamamoto Shugoro Prize for Literature. Taichi Yamada (1934-2023) è stato uno dei più famosi e apprezzati scrittori giapponesi contemporanei, definito da Bret Eston Ellis «uno dei migliori autori giapponesi che abbia mai letto».
Haigh, già regista di Weekend e creatore di Looking, ha preso questo romanzo e l’ha stravolto, facendolo suo, rendendolo qualcosa di incredibilmente personale e generazionale, trasformandolo in un’opera che rimarrà nel tempo.
Estranei è una potente riflessione sul dolore e sull’amore, che chiede allo spettatore di immergersi in una storia che si fa a tratti lisergica, esperienza visiva ed emotiva a lungo segnata da misteri, inquietudini e rimembranze passate. Haigh ha ripreso in mano il suo Weekend tramutandolo in altro, in qualcosa di molto più doloroso, pauroso e devastante, con un malinconico omaggio agli anni ’80, impreziosito da una colonna sonora che spazia da Frankie Goes To Hollywood ai Pet Show Boys, passando per Blur e Fine Young Cannibals. Quella diretta da Haigh è una pellicola sapientemente stratificata e profondamente commovente, sul dolore della perdita, sull’elaborazione del lutto, sull’isolamento e sulla paura della solitudine che all’interno della comunitàLGBTQIA+ diventano troppo spesso dolorosa prassi. Il regista, accompagnato per l’occasione dalla magnifica fotografia di Jamie D. Ramsay, ha realizzato un dramma che inquieta e commuove, dando forma ad una storia d’amore inusuale, che si intreccia ad un passato mai dimenticato, perché mai realmente vissuto.
In dialogo con sé stessi, dopo aver a lungo represso, taciuto, allontanato gli altri. Gli Estranei di Andrew Haigh sono vicini di casa, amanti, genitori, siamo noi tutti, portati all’autoisolamento da un mondo e da una società in cui il rapporto umano, fisico, reale, si fa sempre più eccezione, al cospetto di social e interazioni virtuali. Porte chiuse sbattute in faccia ad Estranei bisognosi di aiuto, di vicinanza, di semplice compagnia, inconsapevoli dei danni irreparabili che quelle porte chiuse potrebbero causare.
La commovente storia d’amore tra Adam e Harry abbaglia per bellezza e dolcezza, pur lasciando continuamente spazio a qualcosa di indefinito, di mai completamente espresso, con questi due corpi che si incontrano fondendosi l’uno nell’altro, vivendo un rapporto fatto di carne e rivelazioni, fragilità e insicurezze. Andrew Haigh chiede piena fiducia a chiunque voglia entrare nel suo All of Us Strangers, matrioska emozionale in cui nulla è come sembra, con mondi, vite e realtà che si intrecciano, oltre il tempo e lo spazio, fino a quel colpo di scena finale che rende il tutto ancor più amaramente commovente. Un finale consapevolmente al limite, in bilico tra esagerazione e turbamento emotivo, a chiusura di un film che difficilmente lascerà chicchessia indifferente.
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