Torna sotto la luce dei riflettori la stazione Leopolda. E lo fa il
Oggetti a prima vista normali, ma che possono nascondere inaspettate particolarità. Tra tutti le carte da gioco con le figure raffiguranti personaggi di colore per le popolazioni afroamericane; la sveglia Azan per i musulmani che quando si avvicina il momento della preghiera le lunette rosse dentro i minareti del tempio iniziano a lampeggiare e una voce intona un melodico “Allah Akbar”, Dio è grande; un barattolo con delle pillole dietetiche per animali; una tunica bianca del Ku Klux Klan per far sfilare in casa i bambini degli adepti a questa setta dedita alla “salvaguardia della razza bianca”. Ma con il forte calo degli accoliti che in ottant’anni sono passati da cinque milioni a due e mezzo gli affari non vanno, però, così bene. Grazie a Dio. Ma,
Un appuntamento, quello del 22 sera, che vuole essere anche l’occasione per presentare il numero di Colors dedicato alla moda, il numero che, oltre tutto, festeggia i dieci anni di vita di questo magazine. Un magazine dallo stile particolare nel quale immagini, testi e grafica sono strettamente connessi. La moda, appunto, quel tema che secondo Toscani e Benetton non avrebbe mai dovuto trovare spazio all’interno della rivista.
Ma questa volta così non è stato, anche se è soltanto un pretesto per fare un viaggio nelle culture locali e per sottolineare il rifiuto dell’omologazione a una sola cultura e a un solo mondo. “Pret-à-porter: Extra/Ordinary fashion” – questo il titolo del numero nato in collaborazione con Pitti Immagine – è uno sguardo sul mondo e sui diversi mondi della moda attraverso gli occhi delle moderne tribù dell’immagine. 233 look per la nuova stagione indossati da 5.508 modelli in esclusiva per il magazine: militari in Colombia, carcerati a Phoenix, boyscout in Oman, guerrieri Wodaabe in Nigeria, nudisti durante una cerimonia di nozze a Puget-Theniers ed altro. Tutto questo e molto di più in duecento pagine di immagini dal resto del mondo nella consapevolezza che non esiste una sola moda e una cultura, ma che ogni cultura e ogni moda hanno la stessa dignità e lo stesso diritto di cittadinanza nel mondo. Nell’ultima pagina di Colors, trova spazio l’addio di Oliviero Toscani che ha smesso la collaborazione con il magazine.
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