La premessa è che io c’ho provato a boicottare Esselunga, dopo la storia della pesca. Ma poi la mia amica che vive nel nostro stesso quartiere, mi ha fatto riflettere su quanto sia comodo avere un supermercato così farcito di tentazioni inutili a due passi dal portone. Fatto sta che sono stato debole e dopo tre giorni di boicottaggio, ho iniziato nuovamente ad accumulare punti fragola a manetta e tanti saluti alla pesca. E poi, in questa storia Esselunga è soltanto complice di quegli stereotipi con i quali è scolpito lo schema binario del nostro immaginario. Secondo il quale la donna pulisce con la mazza, e l’uomo c’ha lo strumento tecnologico. Lo scaffale giocattoli della mia Esselunga di quartiere lo racconta proprio bene.
Mi addentro nel Superstore di via Ripamonti, in mano la lista della spesa. Girato l’angolo del banco gastronomia, eccomi nella corsia stagionale, di fronte al frigo delle offerte scontate di roba fresca: è l’area dell’urgenza. Dove le tecniche di posizionamento della grande distribuzione ti sbattono in faccia l’imminenza del bisogno irresistibile: qui e ora, tu comprerai.
È quel banco sul quale, per intenderci, a giugno appaiono i veleni in bombolette spray, i fornelletti che scaldano le tavolette-vape, e quindi le citronelle, insomma gli armamentari per combattere le zanzare. Oppure a febbraio coriandoli, mascherine e karaoke (Carnevale e Sanremo), a fine agosto i quaderni per la scuola. Eccetera.
Su quel banco dell’imminente bisogno stagionale, in questi giorni scintillanti di luminarie natalizie, si distende colorata e plasticosa una lunghissima sequenza di proposte giocattolo. Ce n’è per tutti i gusti e io – con tre nipoti di 7, 3 e 2 anni – non ho potuto fare a meno di buttare l’occhio, prima di catapultarmi nel corridoio dei latti vegetali.
In alto, dopo qualche spiderman e qualche barbie, ecco un kit carrellino delle pulizie che mi raggela. Si tratta di un modello nuovo, racconta lo strillo sulla confezione, e dentro ci sono tutti gli accessori per diventare una proverbiale donna delle pulizie. È infatti una bambina di evidente genere femminile a sorridere accanto al carrello alto 48 cm. C’è il mocio, c’è la scopa, il battipanni e c’è naturalmente il secchio con l’apposito scolastracci (o strizza-mocio). Mi dico scandalizzato che manca la paletta per raccogliere la monnezza, ma pazienza. Il marchio è quello tedesco storico, noto a chiunque abbia a che fare con spugne, spugnette, stracci, scope, panni, palette eccetera: Vileda. Costo del kit: € 27,90. La ditta di giocattoli che ha collaborato con il marchio per produrre questo gioco è Unogiochi sul cui sito si legge:
UNOGIOCHI è un brand che da piu di 30 anni è garanzia di servizio, sicurezza e novità che anticipa le future tendenze del mercato con una selezione di giochi e giocattoli della tradizione rivisti e aggiornati in chiave moderna.
Con i prodotti dalla line UNOGIOCHI distribuiti in esclusiva da Iamtos Srl ogni bambino può divertirsi divertirsi e stimolare la propria creatività.
Resto incredulo del semplice fatto che esista tale giocattolo, ma poi – convengo tra me e me – non c’è nulla di male a rappresentare qualsiasi mestiere esistente, e lasciamo stare discorsi sugli ascensori sociali, tanto per gli Italiani basta che quell’ascensore sia pulito, lindo e pinto.
Afferro la scatola e la rovescio di lato, la catapulto di sopra e di sotto e – per fortuna – noto che sulla costa, nello spazio laterale che funge da angolo riparatore e contenitore di istruzioni, c’è un’altra immagine. Questa volta è un bambino maschio che si bea di cotanto regalo. Alza le dita al cielo in segno di vittoria. Ripongo la scatola sullo scaffale e mi consolo: un maschietto l’hanno messo (vabbè) e almeno la bambina non è di etnia filippina (questa è cattiva, lo so).
Appena lì a fianco, ecco qui un giocattolo che appartiene anch’esso all’universo delle pulizie: un’aspirapolvere. Questa volta sulla confezione c’è un bambino visibilmente maschio, e la frase strillata che vorrebbe incentivare all’acquisto recita: “Per i piccoli aiutanti!”.
Il ragazzino sembra piuttosto preso ad aspirare polvere con il suo aggeggio ad alto tasso di tecnologia. Si tratta infatti di un’aspirapolvere senza fili, di quelle super-tech pazzesche, ambitissime, e il marchio inglese noto è quello là: Dyson. Costo: € 31,90. Anche qui, rovescio la scatola, la ribalto, ma nulla… c’è solo il bimbetto maschio, non è un giocattolo per femminucce. E sembrerebbe sia stata la stessa Dyson a produrla (“L’ORIGINALE” recita un altro strillo sulla scatola).
È la tecnologia: il maschio se la sbriga con lo strumento più avanzato che offre il mercato, è pure senza fili, una robetta elettrica smart come va di moda adesso, perfetta per un maschietto updated.
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