La morte di Pier Paolo Pasolini è stata una delle vicende più oscure e controverse della storia italiana recente. Il regista, poeta e scrittore fu trovato senza vita all’Idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975. Fu chiaro fin da subito che si trattava di omicidio.
Ora, a quasi 50 anni dal tragico evento, una nuova istanza è stata depositata alla procura di Roma per la riapertura delle indagini sulla morte di Pasolini.
A presentare la richiesta sono stati l’avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti. Nell’istanza si chiede ai pm di piazzale Clodio di approfondire in modo più compiuto la questione legata ai tre Dna individuati dai carabinieri del Ris sulla scena del crimine.
Secondo Maccioni, Grieco e Giovannetti, queste tracce potrebbero fornire le chiavi per risolvere il mistero che avvolge la morte di Pasolini.
“Nella prima indagine – spiega Maccioni – questo si è fatto in modo parziale, vennero esaminati circa 30 Dna ma oggi è tempo di fare verifiche più diffuse tenendo presenti anche le dichiarazioni di Maurizio Abbatino, esponente della Banda della Magliana, che alla Commissione Antimafia dà una giustificazione sul perché Pasolini si recò all’Idroscalo di Ostia: non era lì per consumare un rapporto sessuale occasionale con Pino Pelosi, con il quale lo scrittore e regista aveva già una relazione, ma per riottenere le pizze del film ‘Salo’, le 120 giornate di Sodoma che gli erano state sottratte e a cui teneva tantissimo“.
Secondo la versione dei tre firmatari dell’istanza, Pasolini sarebbe stato attirato in un’imboscata per poi essere picchiato a morte.
“Nell’istanza di centinaia di pagine – hanno concluso i tre – forniamo molti elementi, tante tessere che i magistrati devono mettere insieme“.
La morte di Pierpaolo Pasolini: una vicenda ancora avvolta nel mistero
La notte del 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini, celebre regista, scrittore e poeta italiano, venne ucciso sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, località del comune di Roma. Il suo cadavere massacrato venne ritrovato alle 6:30 circa, e sarà l’amico Ninetto Davoli a riconoscerlo.
Dell’omicidio fu incolpato Giuseppe “Pino” Pelosi, diciassettenne di Guidonia Montecelio, fermato la notte stessa alla guida dell’auto dello scrittore. Pelosi affermò di essersi trovato in piazza dei Cinquecento, di fronte alla stazione Termini, insieme a tre amici più grandi.
Pasolini lo avrebbe avvicinato invitandolo a salire a bordo della sua automobile, un’Alfa Romeo Giulia 2000 GT Veloce.
Dopo una cena offerta dallo scrittore nella trattoria Biondo Tevere, nei pressi della basilica di San Paolo, i due si diressero alla periferia di Ostia. La tragedia, secondo la sentenza, scaturì a seguito di una lite per alcune pretese sessuali di Pasolini che Pelosi non voleva soddisfare, degenerata in un alterco fuori dalla vettura.
Il giovane sarebbe stato quindi colpito dallo scrittore con un bastone, del quale poi si sarebbe impadronito per percuotere Pasolini fino a farlo stramazzare al suolo, gravemente ferito ma ancora vivo.
Pelosi quindi sarebbe salito a bordo dell’auto di Pasolini e avrebbe travolto più volte con le ruote il corpo, sfondandogli la cassa toracica e provocandone la morte.
Pelosi venne condannato in primo grado per omicidio volontario in concorso con ignoti e il 4 dicembre del 1976, con la sentenza della Corte d’Appello che, pur confermando la condanna dell’unico imputato, riformava parzialmente la sentenza di primo grado escludendo ogni riferimento al concorso di altre persone nell’omicidio.
Tuttavia, dopo la sentenza molti sostenitori del complotto hanno ipotizzato che la verità sia stata nascosta o modificata, e che il delitto abbia avuto motivazioni politiche o legate a potenti lobby dell’epoca.
Una teoria ipotizza che Pasolini stesse investigando sul ruolo svolto da Eugenio Cefis nella storia e nella politica italiana, facendone uno dei due personaggi “chiave”, assieme a Enrico Mattei, di Petrolio, il romanzo-inchiesta (uscito postumo nel 1992) al quale stava lavorando poco prima della morte. Secondo autori recenti, fu proprio per questa indagine che Pasolini fu ucciso.
Altri sostenitori della teoria del complotto hanno collegato la morte di Pasolini alle sue accuse a importanti politici di governo di collusione con le stragi della strategia della tensione.
Con un’eventuale riapertura delle indagini, il mistero potrebbe essere finalmente svelato.
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