Dopo una vita in coppia o prendendomi crush non corrisposte, vorrei cominciare a divertirmi un po’. Non sono mai stato tipo da sesso occasionale, anche se tante persone, inclusi miei amici, sembrano farlo senza problemi. Vorrei essere quella persona che si diverte senza troppe pare, ma ho sempre bisogno di un confronto in più. Cerco sempre almeno un po’ di dialogo o una conversazione prima. Non significa che dobbiamo per forza impegnarci in qualcosa di serio, ma almeno non andare col pilota automatico. Quando l’altra persona non mi arriva sul piano mentale non riesco a fare nulla. Sulle dating apps mi prende a male perché le conversazioni sono tutte uguali e quando mi chiedono “a o p” mi scende ogni fantasia. Sbaglio qualcosa io o forse semplicemente non fa per me? Come fanno le persone a divertirsi senza pensarci troppo? Dovrei farmi meno problemi?
Fare sesso è una croce: si fa ma non si dice, se non si dice allora non si fa, si fa solo in un modo e se non ci riesci allora è un problema tuo.
Più che un piacere diventa un’urgenza da colmare rapidamente, nella speranza di non sentirci fuori posto o perderci quel divertimento che sembra così essenziale per stare al mondo.
Ma come ogni luna park, ognunə si diverte a modo suo: c’è chi sale su tutte le giostre, chi va sulle macchinine a scontro e poi preferisce fare una sosta al bar, chi odia le giostre e preferisce restarsene a casa.
Le dating apps, in particolare, sono un terno al lotto: c’è chi si relaziona con quattro domande in croce (ciao, come va, dove sei, che cerchi), scambia qualche foto e va al sodo nel giro di dieci minuti. C’è chi preferirebbe qualche parolina in più.
A o P? Per alcunə è essenziale, per altrə un’informazione che potevamo lasciare al 1994.
Ma se non fai quello che ti fa sentire più tranquillo in questo specifico momento, non si diverte nessuno.
Soprattutto ognunə funziona con pulsanti diversi e saper reggere il ritmo di una conversazione a volte è più potente di qualunque preliminare.
Chiedere un confronto in più ti permette di creare un contesto abbastanza tranquillo e sicuro da poter esprimere ogni disagio o informazione durante o prima dell’atto. Corpo e mente vanno di pari passo, anche quando sembra che stiamo selezionando una sc*pata alle macchiette automatiche.
Certo, se hai a che fare con i maschi sarebbe più facile tirare una capocciata al muro. Ma forzarti a fare qualcosa che non ti piace non solo è una mancanza di rispetto verso le tue esigenze e desideri, ma anche una perdita di tempo prezioso.
A volte ce ne rendiamo conto solo dopo, perché veniamo da una vita di stereotipi, ansie da performance, insicurezze e dubbi che avrebbero potuto spiegarci a scuola, ma erano troppo impegnati a farci mettere i preservativi sulle banane.
Una volta captato cosa ti fa sentire più a tuo agi, esprimerlo senza remore non è solo un diritto, ma anche il mezzo per avvicinare qualcunə che desidera e cerca situazioni simili.
Dovresti farti meno fisime? Rispetto a chi? Leggerezza non è sinonimo di superficialità. Al contrario, le tue pare hanno bisogno di trovare spazio e accoglienza fin quando perderanno ogni potere e potrai metterle da parte. Non siamo telecomandatə tanto vale mettersi l’anima in pace e accettare che esternare quello che senti e provi – prima, durante, e dopo l’atto – non è un capriccio, quanto una clausola del pacchetto.
Puoi fare tutto quello che vuoi, ma cerca di fare qualcosa che ti fa stare bene. Senza che siano lə altrə a deciderlo per te.
Il consenso è l’unica regola che non conosce preferenze: se ti gira la testa e non ti stai più divertendo, puoi fermare la giostra e scendere in qualunque momento.
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