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Mi piacerebbe passare più tempo nei locali gay, ma ogni volta mi sento a disagio a morire. Inizio a confrontarmi agli altri, che sembrano mille volte più spigliati e spontanei di me. Vorrei farmi amicizie ma non so bene relazionarmi come quando sto in altri contesti, perché ho sempre timore del loro giudizio. Sono davvero tutt* così stronz* o sono io quello sbagliato? (Marco, Roma)
Al costo di andare contro l’eterno luogo comune: i gay non sono più sensibili.
I gay sono anche stronzi patentati. Ma non perché gay, ma perché gli esseri umani funzionano così.
In questo caso specifico, potrebbe esserci da smaltire un riscatto sociale dopo anni di proibizionismo e troppi rewatch di Mean Girls.
Poi ricordiamo che sono sempre uomini che consapevolmente o meno si portano dietro tutta l’arroganza e il privilegio del genere maschile.
La buona notizia è che *rullo di tamburi* non tutti sono così.
Conoscere persone nuove, frequentare posti diversi, e instaurare amicizie durature non può essere un successo dall’oggi al domani per chiunque.
I rapporti richiedono tempo, fortuna, e la pazienza di coltivarli senza telecomandarli.
Ma potrebbe essere d’aiuto riconoscere cosa ti piace fare e chi preferisci frequentare: se non lo sai, tocca tuffarsi nei contesti più disparati, frequentare più persone possibili, conversare pure con i pali della luce. Anche al costo di sentirsi un po’ a disagio.
Ti accorgerai che non piacerai a tutti, e non tutti piaceranno a te.
Ti accorgerai anche che per ogni stronza patentata, ce ne sono altri tremila nel mucchio confusi, timidi, insicuri e incapaci di ballare voguing.
Non occorre conoscere tutte le canzoni di Madonna per farsi nuovi amici (almeno una sì, però – abbi pazienza).
Non prestare troppa attenzione a come parli e ti muovi, agli altri non gliene frega così tanto come credi.
Se così fosse, scappa subito.
Soprattutto, l’ambiente LGBTQIA+ non è composto solo da uomini gay.
La grande G primeggia perché i maschi sono sempre in pole position nel mondo, pure nelle categorie marginalizzate.
Ma per fortuna siamo una miriade di soggettività diverse, tutte con esperienze variabili, simili e agli antipodi, con un mondo da raccontarti o niente con cui spartire: non vi amerete a prescindere, ma nemmeno odierete univocamente (così fosse, il problema forse è alla base).
Alcunə saranno spudoratamente queer, altrə meno, ma non c’è un patentino o un queerometro per misurare la tua validità d’appartenenza a questa famiglia.
Se questo non dovesse accadere, sappi che non è obbligatorio frequentare locali queer per stare bene.
Ogni rapporto avrà il suo tempo, e tu passalo con e come pare a te. Non sei mica inferiore, e nemmeno migliore.
Non lasciare che il disagio o il sentirti un pesce fuor d’acqua ti faccia diventare una di quelle persone a cui “non piace ghettizzarsi”, tanto da rivendicarlo a gran voce come comportasse un quoziente intellettivo superiore alla media.
Sii un pesce fuor d’acqua, ma non insopportabile.
Foto in evidenza: Tara Moore
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I peggiori nemici dei gay, sono proprio i gay.....Il mondo gay è un mondo giovanilista che vive sostanzialmente di giovinezza-bellezza, sesso e ricchezza. Avete mai visto un 50enne,60enne e oltre alle "parate gay" arcobaleno col culo di fuori? Il gay non puo' essere "operaio" altrimenti è emarginato....Se non è come Malgioglio idem. I figli? Se gay e lesbiche non si ammazzassero tra di loro, potrebbero "figliare" visto che non sono sterili come i muli.