Abbiamo intervistato Bastian Bux, uno dei fondatori di PrEP in Italia.
Da pochi mesi AIFA ha autorizzato la profilassi pre esposizione da Hiv Italia. Finalmente anche nel nostro paese sarà possibile ricevere il farmaco gratuitamente presso le farmacie ospedaliere.
Bastian, quali sono state le reazioni nella community di PrEP in Italia?
Tanta felicità ovviamente, ma anche tanta frustrazione perché nonostante sulla carta la PrEP sia gratuita, spetta ai singoli ospedali renderla effettivamente tale. Da quello che sappiamo, per ora solo alcuni centri sono riusciti a implementarla. Speriamo che entro l’autunno la situazione si blocchi. Rimangono inoltre tagliate fuori tutte le persone seguite presso i check-point, che sono migliaia.
In effetti questo è un momento di transizione generale. La sanità è gestita a livello regionale; pertanto le singole regioni, devono recepire la determina di AIFA e procedere con la nota regionale, in modo da autorizzarne l’utilizzo e le linee guida per la prescrizione e somministrazione. Al momento solo poche le regioni che hanno fatto questi passaggi, tra queste Piemonte e Lombardia.
Oltre agli aspetti burocratici, in Italia la community delle persone in profilassi è ancora molto sottodimensionata, soprattutto se escludiamo le grandi città come Milano, Roma o Bologna, che sono anche le città dove è possibile accedere alla PrEP presso i check-point, in un contesto community-based. Nel resto del paese chi è in PrEP spesso affronta il percorso in solitudine e con poca possibilità di confronto con persone alla pari.
Per dare voce a chi assume la PrEP o vorrebbe iniziarla e capire meglio la percezione e i bisogni, PrEP in Italia e Plus Roma hanno lanciato una nuova survey.
Un questionario anonimo è la buona opportunità per sottolineare cosa non funziona nel proprio centro PrEP, le difficoltà e lo stigma che si incontrano. Nonostante non ci sia niente di male nel partecipare a festini e avere una sessualità sfrenata, non tutte le persone in PrEP la usano per questi motivi. La survey è una buona occasione per sfatare i miti su chi usa la PrEP.
Oltre che alle persone che già assumono la profilassi, il questionario (realizzato grazie a una donazione di ViiV Healthcar) è rivolto anche a chi vorrebbe iniziare il percorso: sapere gli ostacoli che le persone incontrano è utile per indirizzare meglio azioni di advocacy sia a livello centrale, sia locale (advocay può essere tradotto con “tutela” o “patrocinio”, nel senso di una causa o battaglia procedurale di cui prendersi cura ndr)
La survey è online da più di un mese e abbiamo superato le 1300 persone e quasi il 60% delle risposte proviene da persone non in PrEP: sintomo che è stata accolta la loro necessità di essere ascoltate; rimarrà online per tutto il mese di luglio, pertanto se sei una persona in PrEP o saresti interessatə a cominciarla, aiutaci rispondendo a questo breve questionario.
Questionario realizzato grazie a una donazione di ViiV Healthcare
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Bastian quali sono le prossime sfide per la PrEP in Italia?
Sicuramente la gratuità per gli screening IST, ma anche un protocollo uniforme in ogni centro e la possibilità della prescrizione in ogni provincia italiana. Ancora oggi purtroppo non è così.
Bisognerebbe inoltre trovare il modo di garantire la gratuità della PrEP anche dai centri community-based, così da raggiungere anche le persone transgender e di genere non conforme, che affrontano discriminazioni all’interno degli ospedali.
Un’altra nostra battaglia è quella della sierofobia: la PrEP è necessaria solo se si fa sesso con persone delle quali non si conosce lo stato sierologico. Non è a rischio HIV fare sesso senza preservativo con una persona che vive con HIV e che grazie alla terapia ha la carica virale non rilevabile. Non rilevabile = non trasmissibile! Ci teniamo a sottolinearlo perché ancora oggi riceviamo mail di persone in una relazione monogama siero discordante che vorrebbero iniziare la PrEP.
I risultati della survey saranno pubblicati prima della fine dell’estate su prepinfo.it e sulle pagina instagram PrEP in Italia e Plus Roma.
Non vediamo l’ora di ricondividere i risultati anche su Gay.it!
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immagine di copertina: Foto di Lilith Redmoon su Unsplash
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