Il nuovo farmaco per la PrEP arriva dalla casa farmaceutica Merck. E’ stato presentato nel corso della decima conferenza dell’International AIDS Society. Questo metodo prevede un impianto sottocutaneo a base di Islatravir, un farmaco sperimentale per il trattamento dell’infezione da HIV. Dal punto di vista medico, sarebbe un inibitore della traslocazione della trascrittasi inversa nucleosidica. Alla vista appare come un bastoncino, grande quanto un fiammifero, e viene inserito sotto la cute. Non c’è altro da fare, se non ricordarsi che la copertura dura circa un anno.
Infatti, il farmaco rilascia la dose necessaria quotidianamente nell’organismo, garantendo quindi la protezione. Questa terapiasperimentale semplifica così l’assunzione del farmaco per la PrEP, oltre a garantire più privacy nei confronti di una pratica spesso criticata. Infatti, sono molti coloro che non vedono di buon occhio questo metodo per il fatto che basterebbe ricordarsi di utilizzare il preservativo per proteggersi da eventuali malattie sessualmente trasmissibili, che non si riducono solamente all’HIV. La persona che sceglierà questo metodo non dovrà più ricordarsi di prendere il farmaco ogni giorno e alla stessa ora, garantendo un minimo di riservatezza o eventuali spiegazioni ai più curiosi.
Attenzione però agli effetti collaterali sulla PrEP
Nel corso della conferenza, Merck ha però sottolineato che la sperimentazione è alla fase 2. Questo significa che i ricercatori che seguono lo studio stanno ancora studiando i possibili effetti collaterali del metodo, per assicurarsi che non crei problemi di salute e che non sia pericoloso a lungo andare. Nonostante questo, i ricercatori sono ottimisti anche per il fatto che l’Islatravir ha una potenza superiore di 10 volte rispetto gli altri farmaci antiretrovirali.
In attesa della sua approvazione, le associazioni sono speranzose che questo nuovo metodo sia un punto di svolta per chi decide di ricorrere alla PrEP. Infatti, la sua assunzione potrebbe risultare più facile, contribuendo anche alla lotta alla diffusione del virus dell’HIV.
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