Salve dott. il mio problema è la prostata! Da qualche anno ho dei continui fastidi che aumentano durante e dopo l’eccitazione; l’urologo mi ha diagnosticato una ipertrofia prostatica. Vari mesi fa a seguito di un tampone uretrale (fatto dopo massaggio prostatico) è stata riscontrata la presenza di enterococchi; ho fatto la terapia antibiotica e il tampone successivo è risultato negativo. La settimana scorsa, poiché avvertivo un po’ di fastidio all’uretra, ho rifatto il tampone ed è di nuovo positivo. L’urologo mi ha detto che gli enterococchi sono i miei e passano dall’intestino alla prostata.
Io ho rapporti anali col mio compagno senza preservativo, c’entra qualcosa? Se lui non c’entrasse niente potrei creargli problemi con i rapporti anali o orali?
Ci sono particolari avvertenze per chi pratica sesso anale e orale e ha problemi alla prostata? Mi ha detto l’urologo che devo interessare della questione anche il gastroenterologo. Grazie
Andrea
Caro Andrea,
prima di risponderti cerchiamo di chiarire cosa è la prostata, dove è situata e a cosa serve. La prostata è una piccola ghiandola (il peso medio è di soli 15-20 grammi) ed è situata dietro la vescica e davanti al retto (questo spiega perché l’esplorazione rettale con un dito permette di palpare la faccia posteriore della prostata), al centro della ghiandola passa la parte iniziale dell’uretra che serve a portare l’urina dalla vescica all’esterno, ai lati della prostata passano i dotti eiaculatori che trasportano lo sperma. La prostata produce infatti il liquido prostatico che insieme agli spermatozoi prodotti nei testicoli formerà lo sperma. Queste nozioni ci fanno comprendere due cose:
1) perché la stimolazione della prostata durante i rapporti anali produce piacere ma anche
2) perché, se ci sono infezioni o infiammazioni, i disturbi, come hai notato, si accentuano durante l’eccitazione.
Si parla di prostatite batterica (cronica) quando dei batteri si impiantano nella prostata dando luogo ai disturbi che ben conosci. Ma da dove arrivano questi batteri? La strada più frequente è dall’uretra, cioè fanno il percorso inverso a quello dell’urina. Questo spiega perché, in realtà, chi rischia più facilmente di avere una prostatite non è il passivo (come comunemente si crede) ma l’attivo!
Meno spesso i batteri possono arrivare alla prostata partendo dal retto attraverso i vasi linfatici. E’ questo che il collega voleva dire quando ti ha detto che “gli enterococchi sono i tuoi” (ammesso però che tu abbia parlato chiaro delle tue abitudini sessuali! io ad esempio non ho capito cosa intendi quando dici che “ho rapporti anali con il mio compagno”. Come si direbbe in chat: sei att, pass oppure att/pass?).
Qualunque cosa facciate è comunque meglio se usate il preservativo che in questo caso serve ad impedire che dei batteri risalgano attraverso l’uretra (dell’attivo, ovviamente) ed arrivino nella prostata. La terapia antibiotica della prostatite cronica è abbastanza lunga (da 1 a 3 mesi) ed è abbastanza facile che ci siano delle recidive come è capitato a te. Oltre al tampone uretrale è utile eseguire uno spermiogramma (cioè coltivare lo sperma per vedere se, e quali, batteri crescono) e dato che ci sono microrganismi che crescono poco si possono cercare nel sangue anticorpi contro la Clamidia ed il Micoplasma.
Tutto questo serve a scegliere l’antibiotico più adatto. Il fatto che l’Urologo ti abbia invitato a farti vedere da un Gastroenterologo può dipendere da alcune cose: essere stitici e/o avere le emorroidi sono condizioni che peggiorano una prostatite cronica. Dovresti anche evitare certi sport come il ciclismo, evitare di stare troppo tempo seduto specie se al caldo, evitare cibi troppo piccanti e bere molta acqua (sia per produrre più urina che “lava” l’uretra sia perché i liquidi riducono la stitichezza). Per i rapporti orali il rischio c’è per il tuo compagno dato che da un tampone della tua uretra sono stati isolati gli enterococchi.
Ciao!
Francesco Allegrini
di Francesco Allegrini
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