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Tu sei la bellezza: tra amore queer e salute mentale

Il commovente spettacolo teatrale di Alberto Milazzo argina lo stigma della malattia mentale con umorismo e tenerezza.

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Quando raccontiamo di salute mentale o relazioni LGBTQIA+ il rischio di scivolare nel pietismo è sempre dietro l’angolo. Per questo non dovreste perdervi Tu sei la bellezza: la pièce teatrale di Alberto Milazzo è uno di quei rari casi, ancor più nel nostro paese, dove persone interne alla comunità prendono in mano le nostre storie e sanno portarle sul palco, con ironia e sensibilità. Dentro e fuori dal palco.

tu sei la bellezza
Giuseppe Lanino e Alessandro Quattro protagonisti di Tu sei la Bellezza (Foto: Davide Maestro)

In scena dal 21 Ottobre al 6 Novembre al Teatro Litta di Milano, Tu sei la Bellezza racconta la storia d’amore tra il drammaturgo Andrea e suo marito Leonard – interpretati rispettivamente da Alessandro Quattro e Giuseppe Lanino – coppia sposata da dieci anni, costretta a passare la notte di Capodanno in casa, nel bel mezzo della pandemia che svuota la città e spinge all’isolamento. Ma come sottolinea Milazzo, l’amore queer non è il fulcro di questa storia: “I due protagonisti sono omosessuali, ma non si parla di omosessualità come se fosse un problema da risolvere durante la narrazione” spiega il regista “È una coppia come potrebbe essere qualunque altra“.

A fare da “terzo incomodo” nella loro relazione c’è il bipolarismo di Leonard, con i suoi occasionali periodi depressivi che Andrea mette in scena in uno spettacolo online. Ma la condizione della pandemia amplifica le difficoltà più del solito, come una pentola a pressione pronta ad esplodere da un momento all’altro. Il metateatro diventa così l’occasione per comprendere e muoversi nella realtà rendendola drammaturgia: “Andrea scrive uno spettacolo sul suo compagno perché drammatizzando, mettendo in scena, e usando l’arte è più facile parlare delle cose: perché si sta parlando di un terzo, e non solo di un rapporto a due“.

Supportato da due dipartimenti di salute mentale del Sacco del Fatebenefratelli e le associazioni di Amici della Mente,  Tu sei la bellezza racconta la depressione spogliandola di ogni stigma o retorica qualunquista, ma mostrandola in tutta la sua scomoda e irruenta presenza. Il bipolarismo prende la forma di un cane, liberamente ispirato dai diari e romanzi di Winston Churchill che chiamava la sua depressione un cane nero, alano visibile e invisibile che aleggia perennemente sulla scena e non può più essere nascosto.

Tu Sei La Bellezza è un’opera sulla cura, su cosa significa trovare bellezza nella persona che amiamo, anche quando i suoi demoni mettono in difficoltà entrambi: “È una scusa per parlare di relazioni umane” aggiunge Milazzo “Spero che qualunque tipo di pubblico possa trovare degli elementi di relazione. Parliamo di due esseri umani che si vogliono parecchio bene, fanno parecchi danni, e in qualche modo cercano di rimediare a questi errori”.

Uno spettacolo che parla di depressione senza essere deprimente, accogliendo gli spettatori in una storia che mette a nudo vulnerabilità, fatiche, e dolori, liberandoci di ogni sovrastruttura o pregiudizio: “Credo sia un tema di cui è parlato poco fino adesso, ma molto più vicino di quanto pensiamo” dice Milazzo “La cosa che spero di più è che questo spettacolo aiuti a togliere lo stigma dalla percezione dei problemi con la salute mentale. Si ha paura delle cose di cui non si parla. Qualunque occasione per parlare del tema spero faccia un buon servizio”. 

 

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