Nel giorno della commemorazione del quindicenne gay "dai pantaloni rosa" sembra ancora più squillante la "Q" dello stesso colore simbolo di Queering Roma, rassegna di cinema lgbt ma non solo, da domani a domenica presso la Casa del Cinema di Villa Borghese.
Giunta alla terza edizione, presenta una selezione del miglior cinema queer contemporaneo, dalla spassosa commedia The Perfect Family di Anne Renton con Kathleen Turner scelta per l’apertura alle rivelazioni Zenne Dancer, Contracorriente e Mosquita y Mari. Assolutamente necessario, visto che Roma era la sua città natale, l’omaggio a Ottavio Mai nel ventesimo anniversario della morte. Di Mai, videomaker e fondatore del festival torinese Da Sodoma a Hollywood insieme al compagno di una vita Giovanni Minerba, si potranno (ri)vedere alcuni titoli ormai classici quali Il fico del regime e Partners nonché il documentario Ottavio Mario Mai che ne ricostruisce vita e opere, diretto da Alessandro Golinelli e Giovanni Minerba. La giusta attenzione alla memoria storica glbt è confermata anche dalla riproposizione di alcuni documentari fondativi quali Fuori! a cura di Angelo Pezzana ed Enzo Cucco sull’omonimo movimento gay nato a Torino nel 1971 e Vito di Jeffrey Schwarz sul grande critico cinematografico e attivista omosessuale Vito Russo, autore della Bibbia del cinema queer ‘Lo schermo velato’.
Non solo cinema, a Queering Roma: negli spazi espositivi della Casa del Cinema sono allestite due mostre visitabili da domani al 10 dicembre. L’Occhio, l’Orecchio e la Bocca, a cura di Francesco Pettarin a partire da materiali gentilmente forniti da Gianni Romoli e Silvia Viglia, prende il nome dall’omonimo cineclub fondato a Trastevere negli anni Settanta da un gruppo di sceneggiatori, registi e cinefili. Un circolo polivalente di cultura alternativa diventato un luogo di aggregazione anche per la comunità gay di cui si cerca di ricostruire storia ed atmosfere in un percorso espositivo suddiviso in quattro sezioni dove si possono ammirare bozzetti, fotografie, locandine e programmi nati dall’intensa attività dei soci di questa associazione culturale diventata nel tempo una vera e propria fucina artistica.
La mostra collettiva Gender Utopia. Dalla favola di Adamo e Eva al genere come utopia a cura di Francesco Paolo Del Re offre spazio a dieci artisti (Alessandra Baldoni, Jacopo Benassi, Eleonora Calvelli, Fanny Coletta, Roberto Foddai, Claudia Pajewski, Aloha Oe, Angela Potenza, Mustafa Sabbagh e Paola Serino) per affrontare il tema della decostruzione del genere identitario come territorio di un’utopia paradossalmente possibile.
Non manca lo spazio per discutere di letteratura gay con Francesco Gnerre che dialogherà insieme ad Andrea Pini, Luca Baldoni e Eduardo Savarese di scenari prossimi venturi in cui specchiare la tradizione letteraria queer italiana. Organizza l’Associazione Armilla in collaborazione col festival Da Sodoma a Hollywood di Torino e col sostegno della Provincia di Roma.
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