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Ragazzo pestato a sangue in un parco, il video choc diventa virale – ma non era omofobia

Non era un’aggressione omofoba quella ripresa dal video nel parco di Cagliari. La smentita della vittima: si trattava di una scazzottata tra “amici” per una ragazza.

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2 min. di lettura

Update ore 16:00: secondo quanto riportato dall’Unione Sarda, non c’entrerebbe nulla l’omofobia con il video di un pestaggio in un parco di Cagliari, diventato virale nella giornata di ieri. Inizialmente pubblicato su Facebook da una donna campana, che aveva raccontato tutt’altra storia, legata all’omofobia, il video sarebbe stato girato mesi fa e riguarderebbe una ragazzina contesa.

Chiara anche la posizione dell‘associazione Arc: “C’è un video di 16 secondi che mostra il pestaggio di un ragazzo da parte di un suo coetaneo. Mentre qualcuno filma, intorno nessuno fa nulla per evitare la violenza. In queste ore, il video è stato ripubblicato in rete, soprattutto sui social, scatenando una serie di commenti e discussioni, non ancora spente, che si stanno spostando fin agli organi di stampa nazionali. Prima che finisca su tutti i giornali grazie a un copia-incolla automatico, senza neanche adeguate informazioni sull’accaduto, noi vorremmo riflettere sulla doppia violenza subita da questo ragazzo. Il primo momento è il pestaggio: brutale, scioccante. Che merita una risposta forte delle istituzioni e della società civile. Il secondo momento è la viralità del video, suo malgrado, probabilmente anche a insaputa della vittima, senza neanche l’oscuramento del viso, con il corredo di discussioni affrettate che, seppure mosse dalle migliori intenzioni, noi crediamo non difendano né la privatezza né tanto meno il diritto alla riservatezza del giovane picchiato sulla drammatica vicenda“. “Noi crediamo che una legge contro l’omo-bi-transfobia debba senz’altro punire severamente la violenza; ma debba anche pianificare una seria prevenzione alla discriminazione, che passa anche dal corretto utilizzo delle reti sociali: perché se le ferite di un pugno possono guarire grazie alle cure e al sostegno delle persone intorno alla vittima, un video virale può durare per sempre e rischia di diventare una ferita eterna. Tutta l’ARC intende esprimere la sua vicinanza al ragazzo vittima di questa violenza: se e quando avrà voglia di farlo, l’associazione lo incontrerà per poterlo abbracciare di persona“.

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Arriva da Cagliari l’ultima scioccante denuncia di omofobia, che vede un ragazzo gay pestato a sangue da un coetaneo, in un parco, tra adolescenti che osservano senza muovere un dito.

A pubblicare il brevissimo video sui social una signora di Frattaminore, in Campania, tale Imma Cimmino. Un filmato di 11 secondi che in poche ore ha superato le 16.000 condivisioni, prima di sparire.

Maledetti maledetto picchiarlo solo perché gay ti devi vergognare tu. No lui io mi vergognerei di avere un figlio delinquente assassino è drogato e maleducato trattare male perché è gay vergogna. Se fossi mio figlio ti farei passare io la voglia ti metterei in piazza è ti farei trattare come tu tratti questo povero ragazzo. Solo perché è gay. Vergognati tu che di sicuro delinquenti come te farrai una brutta fine queste persone non fanno male a nessuno.

Questo scrive la donna, mentre nel video si vede un pestaggio in piena regola, con un giovane preso a pugni da un altro ragazzo. Il volto pieno di sangue, rigato dalle lacrime, segnato dalla paura. Attorno, l’indifferenza, che fa ancor più male di quel cazzotto.

 

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One thought on “Ragazzo pestato a sangue in un parco, il video choc diventa virale – ma non era omofobia

  1. Dopo la smentita, mi aspetto un pululare di commenti nei vari siti web del tipo: “ah, hai visto, questi gay, sempre a fare le vittime”, “E adesso vogliono anche una legge ad hoc che li tuteli, ma a cosa serve?”, “Cosa sono, una categoria protetta?”, “E allora io che sono etero e mi pestano?”…
    Solo noi GAY (lesbiche, trans, ecc…) conosciamo le vessazioni, le violenze, le minacce, che abbiamo subito in quanto gay durante la nostra vita, ed è il caso di metterci un bel punto.
    Legge sull’omofobia, SUBITO!

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