Cameron, bullo eterosessuale omofobo, viene erroneamente mandato dai genitori in un campo estivo riparitivo, dove alcuni adolescenti gay dovrebbero venire “trasformati” in etero.
Cameron, il bullo, si rende subito conto che non si tratta del campo estivo che i suoi genitori avevano in mente, ma non ha un cellulare per poterglielo comunicare…solo un ragazzo del campus, quello ritenuto “il leader” lo ha, ma sarà proprio conoscendo lui che la sua indole inizierà ad addolcirsi, imparando non solo a rispettare i ragazzi gay ma, anche, ad andarci d’accordo, e capire che la sessualità di una persona non è tutto.
RainBRO, questo il titolo del film, è attualmente in sponsorizzazione su Indiegogo, dove si stanno cercando fondi per la sua realizzazione e promozione.
A proposito di RainBRO, i produttori dichiarano che il loro intento è quello di
Anche se la società sta cambiando in meglio, è ancora pieno di teenager gay non dichiarati, impauriti, che potrebbero beneficiare da questo tipo di film, esattamente come i loro genitori.
Gli sceneggiatori Ryan J. Kaplan e Rachel Wert, anche i registi del film, aggiungono:
Il vero potere di RainBRO (gioco di parole tra RAINBOW e BRO) è quello di mostrare un’ampia gamma di personaggi diversi in momenti diversi della loro vita. Sapendo come spesso vengono descritti i gay dai media noi, come filmmakers, abbiamo deciso che era ora di dire “stop” alle discriminazioni sul fatto che l’effeminatezza in un ragazzo gay sia negativa. Nel film, il nostro protagonista scopre che la sessualità è solo un piccolo aspetto di chi si è, e che non è solo la sessualità a definirti.
Una commedia che ha sicuramente di che farci ridere ma, al contempo, molto altro su cui farci riflettere, anche perchè spesso sono i gay stessi a discriminare altri gay dai tratti più femminili.
Secondo voi, la sessualità ci definisce oppure no?