Che cosa significa “orientamento sessuale”?

L’orientamento sessuale è un termine utilizzato per descrivere l’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale che una persona prova verso altre persone. Come sottolineato dall’American Psychological Association (APA), l’orientamento sessuale “si riferisce al modello persistente di attrazioni emotive, romantiche e/o sessuali verso uomini, donne o entrambi i sessi. L’orientamento sessuale si distingue anche per l’interesse per le relazioni personali e sessuali con persone dello stesso sesso, sesso opposto o più di un genere“. Premi su “leggi tutto” per continuare a leggere

La definizione enfatizza che l’orientamento sessuale non è solo una questione di attrazione, ma include anche aspetti di identità personale e sociale. Una persona può, quindi, identificarsi come parte di una comunità basata su simili orientamenti sessuali. Questo concetto si estende oltre la semplice idea di chi trova una persona attraente, includendo una dimensione più ampia di come le persone si vedono e si collocano all’interno di un contesto sociale più ampio.

Importante è sottolineare che l’orientamento sessuale non è una scelta. È una parte intrinseca dell’identità di una persona che emerge naturalmente nel corso della vita. La ricerca scientifica supporta l’idea che l’orientamento sessuale sia influenzato da una combinazione di fattori biologici, genetici e ambientali, confermando che non è qualcosa che una persona può semplicemente decidere o cambiare a piacimento.

L’orientamento sessuale è, quindi, visto come un tratto complesso e multidimensionale, non riducibile solo alle pratiche sessuali, ma intrinsecamente legato all’identità di una persona e al suo senso di appartenenza. Questa comprensione aiuta a spiegare perché il concetto sia così centrale nella discussione sui diritti civili e sociali

A che età si inizia a definire l’orientamento sessuale? 

a che età orientamento sessuale

L’orientamento sessuale di una persona può iniziare a manifestarsi a varie età, e il processo di comprensione e riconoscimento di questo orientamento varia significativamente tra le persone. Alcuni studi suggeriscono che i bambini possono iniziare a mostrare una consapevolezza del loro orientamento sessuale già nell’infanzia

Uno studio ha rilevato che circa l’1% dei bambini di 9-10 anni si identifica come gay, bisessuale o transgender, il che indica che la consapevolezza dell’orientamento sessuale e della propria identità di genere trans* può emergere già a questa età. 

Durante l’adolescenza, i cambiamenti ormonali e fisici della pubertà possono intensificare i sentimenti, e molti adolescenti iniziano a comprendere e a riflettere maggiormente sul loro orientamento sessuale. Questo è un periodo in cui gli adolescenti sperimentano e esplorano i loro sentimenti, che possono includere attrazioni sia verso il sesso opposto sia verso lo stesso sesso

In altre persone la consapevolezza del proprio orientamento sessuale può avvenire solo in età adulta. Ciò è influenzato da una varietà di fattori, inclusi il contesto sociale e personale, e le esperienze di vita​. In sintesi, non c’è un momento unico o specifico in cui si definisce il proprio orientamento sessuale; è un processo che può variare ampiamente da persona a persona e può evolvere nel tempo.

In che modo l’orientamento sessuale è differente dall’identità di genere?

differenza orientamento sessuale e identità di genere

L’identità di genere, come definito da enti e organizzazioni italiane che si occupano di psicologia e diritti umani, rappresenta la percezione personale e interna del proprio genere, che può non corrispondere necessariamente al sesso assegnato alla nascita. Questo concetto è distinto nettamente dall’orientamento sessuale, che invece descrive a chi si è romanticamente e/o sessualmente attratti. 

I Principi di Yogyakarta (ovvero l’insieme di principi sull’applicazione del diritto internazionale sui diritti umani in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere), descrivono l’identità di genere come “l’esperienza interna e individuale del genere, che può corrispondere o meno al sesso assegnato alla nascita, e che comprende il senso personale del corpo (che può comportare, se scelto liberamente, la modificazione dell’aspetto o della funzione corporea con mezzi medici, chirurgici o di altro tipo) e altre espressioni del genere, compresi l’abbigliamento, il linguaggio ed i modi di fare”. 

Un esempio che illustra chiaramente la distinzione tra identità di genere e orientamento sessuale può essere il caso di una persona transgender. Prendiamo, ad esempio, una persona che nasce con caratteristiche fisiche maschili, ma che si identifica e vive come donna, definendosi quindi una donna transgender.

L’identità di genere di questa persona è femminile nonostante il sesso assegnato alla nascita fosse maschile. Questo riguarda la sua identità interna di genere, la percezione di sé e il modo in cui si presenta al mondo.

Per quanto riguarda l’orientamento sessuale, questa donna transgender potrebbe essere attratta da uomini, donne, entrambi, o da nessuno. Se è attratta esclusivamente dagli uomini, si identificherebbe come eterosessuale perché è una donna attratta da uomini. Se invece fosse attratta da altre donne, si identificherebbe come omosessuale o lesbica. Se trovasse attraenti sia uomini che donne, sarebbe bisessuale. Inoltre, potrebbe anche identificarsi come asessuale.

Questo esempio dimostra come l’identità di genere di una persona, in questo caso essere una donna transgender, sia indipendente dall’orientamento sessuale, che riguarda chi essa trova attraente. Queste due dimensioni dell’identità personale sono fondamentali per comprendere le diverse esperienze umane nel contesto delle interazioni sociali e personali. 

La Società Italiana di Psicologia (SIP) sottolinea che l’identità di genere può includere una vasta gamma di identità che non rientrano necessariamente nelle divisioni binarie tradizionali.

In Italia, la crescente consapevolezza e il riconoscimento delle diverse esperienze di genere mostrano da parte della cittadinanza una maggiore richiesta e mobilitazione verso politiche e pratiche più inclusive e rispettose di tutte le identità.

Qual è il contributo della psicologia nello studio dell’orientamento sessuale?

orientamento sessuale e psicologia

Il contributo della psicologia nello studio dell’orientamento sessuale è estremamente rilevante e si manifesta attraverso una vasta gamma di ricerche e teorie che cercano di comprendere non solo la definizione, le origini e le dinamiche dell’orientamento sessuale, ma anche il suo impatto sulla vita delle persone in società tipicamente eteronormative.

La psicologia si impegna a indagare come le persone con differenti orientamenti sessuali navigano in una società che privilegia l’eterosessualità, un fenomeno noto come eteronormatività. L’eteronormatività è un concetto che descrive la presunzione, spesso non espressa, che l’eterosessualità sia la norma sociale, il che può marginalizzare e discriminare le persone non eterosessuali.

Studi psicologici hanno mostrato come la pressione di conformarsi a queste norme eteronormative possa influenzare l’autopercezione delle persone e le loro esperienze di stigmatizzazione o discriminazione. Tali esperienze, a loro volta, possono avere impatti significativi sulla salute mentale. Per esempio, la ricerca ha documentato tassi più elevati di ansia, depressione e altri problemi psicologici tra membri della comunità LGBTIQ+ rispetto agli eterosessuali, una situazione spesso esacerbata dalla discriminazione e dall’esclusione sociale.

La psicologia, inoltre, si dedica allo studio delle risorse e delle strategie di coping che le persone LGBTIQ+ possono sviluppare in risposta alle sfide legate al loro orientamento sessuale e/o identità di genere. Questo include l’esplorazione di reti di supporto come famiglia, amici e comunità, che possono giocare ruoli cruciali nel promuovere il benessere psicologico.

Attraverso questi sforzi, la psicologia non solo aiuta a comprendere meglio le complessità dell’orientamento sessuale, ma fornisce anche strumenti pratici per supportare le persone nell’accettarsi in un contesto sociale che non sempre riconosce o valorizza la diversità. 

Esistono test validi per determinare l’orientamento sessuale?

Nella ricerca di comprendere l’orientamento sessuale, molti si chiedono se esistano test validi che possano determinarlo in modo definitivo. Per rispondere a questa domanda, è essenziale fare riferimento agli studi e agli strumenti che hanno cercato di quantificare o categorizzare l’orientamento sessuale attraverso approcci scientifici.

Uno degli strumenti più noti in questo ambito è la Scala Kinsey“, sviluppata negli anni ’40 dal biologo e sessuologo Alfred Kinsey. Questa scala non mira a etichettare le persone in categorie fisse, ma piuttosto a descrivere la fluidità dell’orientamento sessuale. La scala varia da 0, che indica un’esclusività eterosessuale, a 6, un’esclusività omosessuale. I numeri intermedi rappresentano forme variabili di bisessualità. Kinsey sosteneva che “la maggior parte delle persone non sono né totalmente eterosessuali né totalmente omosessuali, ma cadono da qualche parte nel mezzo di questi due estremi.”

Tuttavia, è importante notare che la Scala Kinsey e strumenti simili sono intesi più per scopi di ricerca che non come test definitivi. Non sono creati per “confermare” l’orientamento sessuale di una persona, ma piuttosto per aiutare a comprendere le variazioni nel comportamento e nelle attrazioni sessuali umane.

Nonostante l’utilità della Scala Kinsey per la ricerca accademica e la sua capacità di sfidare le percezioni binarie dell’orientamento sessuale, non si dovrebbe considerare nessun test come un mezzo assoluto per determinare l’orientamento sessuale di una persona. Ogni persona è unica, e la comprensione del proprio orientamento sessuale è spesso un processo personale, influenzato da numerosi fattori psicologici, culturali e sociali. La comprensione profonda del proprio orientamento sessuale è meglio ottenuta attraverso l’introspezione personale e, quando necessario, con il supporto di professionisti qualificati nel campo della psicologia e della sessuologia.

Ad ogni modo, su piattaforme come Gay.it, si possono trovare test sull’orientamento sessuale che sono presentati più come strumenti ludici che scientifici. Questi test sono spesso utilizzati per esplorare in modo informale e divertente aspetti della propria sessualità, senza la pretesa di fornire risultati psicologicamente o scientificamente validi.

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