Raye entra nella storia dei Brit Awards. È lei l’artista che, lo scorso 2 marzo, ha stabilito il record per il maggior numero di premi conquistati nel corso della cerimonia dedicata alla musica inglese. Ne ha portati a casa 6, tra cui “album dell’anno” e “canzone dell’anno” con il singolo Escapism. Un’impresa che non era riuscita nemmeno ad Adele e Harry Styles, per intenderci, e che è arrivata dopo anni di duro lavoro, compromessi, frustrazione e persino abusi. Sì, perché se oggi Rachel Agatha Keen, questo il suo vero nome, scherza sulle braccia doloranti nello sforzo di tenere tra le mani tutte le statuette, nel suo passato la sofferenza si è annidata, in silenzio, nel cuore e per anni da lì non si è mossa.
Il suo nome compare nelle classifiche inglesi e internazionali prima che la cantante classe 1997 compia 20 anni. Il merito è di diverse collaborazioni con dj di grido come Jax Jones, Martin Solveig e, tra le più recenti, quella con Joel Corry e David Guetta per la hit Bed del 2021. Progetti che per quanto fortunati limitano l’espressione artistica di Raye: “Adoro anche ballare, ma non è l’unica cosa che faccio” spiega lei stessa sui social parlando di come l’etichetta di allora l’abbia spinta verso un certo genere musicale. La cantante accetta quei compromessi nella speranza di vedere prima o poi pubblicati i propri brani. Ma l’attesa si rivela vana. Nemmeno firmare canzoni per colleghi del calibro di Beyoncé, John Legend, Ellie Goulding e Charli XCX sblocca la situazione: Raye resta ferma in panchina e inizia ad accumulare frustrazione che poi sfoga su Twitter.
È il 2021 quando l’artista scrive sulla piattaforma social: “Sono sotto contratto dal 2014. Ho album e album di musica che stanno nel cassetto a prendere polvere, canzoni che sto dando ad artisti di serie A perché sto ancora aspettando di avere la conferma di essere abbastanza brava da pubblicare un disco”. E ancora: “Ho fatto tutto quello che mi hanno chiesto, ho cambiato genere, ho lavorato 7 giorni su 7. Ho smesso di essere una popstar educata. Voglio fare il mio album adesso, per favore, è tutto ciò che voglio”. Poche settimane dopo torna a farsi viva annunciando di aver deciso di porre fine al contratto discografico e definendosi un’artista “indipendente”.
Nel giugno 2022 esce Hard Out Here, brano che segna una profonda cesura con le collaborazioni disimpegnate degli anni precedenti. “A tutti gli amministratori delegati bianchi, fanc**o il vostro privilegio!” canta, “Togliete le vostre mani rosa e paffute dalla mia bocca”. Parlando di quel singolo che inaugura una nuova fase nel proprio percorso artistico, Raye spiega: “È la realtà così com’è. Per molto tempo nella mia carriera mi sono sentita come se qualcuno mi coprisse la bocca con la mano e non stessi dicendo quello che volevo veramente dire”. Ora che è finalmente libera di esprimersi rimanendo fedele a se stessa, la cantautrice non ha intenzione di censurare più nulla. I brani che compongono My 21 Century Blues, il tanto agognato album pubblicato nel febbraio 2023, toccano in un equilibrio tra house, pop, blues e dancehall temi forti e autobiografici: la dismorfofobia, le dipendenze, gli abusi sessuali. In Ice Cream Man, in particolare, c’è il racconto della violenza subita anni fa da un produttore.
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L’album debutta al secondo posto della classifica inglese e la critica lo promuove a pieni voti. Una bella rivincita per Raye, originaria di Tooting, quartiere meridionale di Londra che poche sere fa, sul palco della O2 Arena, è stata consacrata come rivelazione della musica inglese e, complice un look dal sapore retrò, a molti ha ricordato Amy Winehouse. Protagonista indiscussa dei Brit Awards 2024, non ha trattenuto le lacrime quando è salita sul palco per ritirare l’ambito premio come “album dell’anno”: “Sono così fiera di questo disco, amo la musica, tutto ciò che volevo era essere un’artista e ora e ora sono un’artista con l’album dell’anno” ha detto singhiozzando. Accanto a sé ha voluto la nonna, che, trasferitasi dal Ghana, ha cresciuto la cantante e le sue sorelle: “I miei genitori lavoravano a tempo pieno, e lei ogni giorno mi portava e mi veniva a prendere a scuola portando sulla schiena il mio violoncello. Le devo tanto e siamo anche molto simili nella personalità: siamo entrambe drammatiche da morire” ha spiegato ai media inglesi.
Ben presto anche il pubblico italiano avrà modo di ‘toccare’ con mano il talento di Raye. La cantautrice sarà infatti per la prima volta in concerto nel Bel Paese il prossimo 14 luglio, in occasione di Umbria Jazz. Intanto dall’8 marzo sarà in radio il nuvo singolo Worth It.
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