Roberto Sucameli e Giovanni Bonanno sono una bellissima coppia palermitana: il 9 luglio hanno deciso di un unirsi simbolicamente (in attesa di registrare anche legalmente l’unione con l’emanazione del decreto ponte) con una cerimonia super romantica presso la chiesa Valdese della città (che prevede la possibilità di benedire l’unione di membri di una religione diversa ma non di celebrare un matrimonio). A celebrare il rito il pastore Peter Ciacco, di fronte a 150 invitati: il tutto è stato organizzato dalla wedding planner Maria Macchiarella, che ha curato ogni minimo particolare, dalle partecipazioni agli abiti fino al momento fatidico dell’uscita dalla chiesa, dove i due sposi si sono riparati dal riso e da una miriade di cuoricini di carta con un ombrello rainbow.
Giovanni, 25 anni, e Roberto, 38, si sono conosciuti tre anni e mezzo fa e sono iscritti al registro delle unioni civili (istituito nel 2013) già da due anni; la decisione di sposarsi è venuta naturale: “con il nostro amore, vogliamo dare un segno di speranza a tutte quelle coppie che rimangono nell’ombra“.
La festa è proseguita al Sea Club di Terrasini, in uno scenario da sogno: tre terrazze immerse in una curatissima vegetazione tropicale, con vista sul mare dai fondali cristallini mozzafiato. “Abbiamo scelto il Sea Club – hanno detto Giovanni e Roberto – perché rappresenta la nostra terra: un mix di mare, montagna, natura. Abbiamo anche chiesto alle nostre invitate di non vestirsi di nero, ma di indossare soltanto abiti colorati per ricordare la bandiera arcobaleno“. Proprio la bandiera arcobaleno è stata il tema portante della cerimonia: tanti sono stati gli elementi che la riprendevano, a partire dalle coccarde distribuite agli ospiti.
L’album di nozze è stato pubblicato da moltissime pagine dedicate al mondo del wedding, tra cui questa, dove è nato il solito vergognoso focolaio omofobo. Ecco alcuni dei peggiori commenti:
C’era addirittura chi pensava che i ragazzi fossero in una chiesa cattolica.
Giovanni e Roberto non si lasciano spaventare e non voglio che la loro immensa felicità venga rovinata dall’ignoranza. “Che dire. Neanche rispondiamo a queste persone, in quanto parlano purtroppo per ignoranza e rabbia. Potrei stare ore e ore a spiegare, ma continuerebbero a non capire e a essere del loro pensiero. Sono sicuro che tra qualche anno tutto questo non ci sarà più. Lo spero!”, ci ha detto Giovanni. Che continua: “Per fortuna ci sono molti commenti positivi rispetto a quelli negativi, questo mi fa sentire molto fiero e felice perché la gente sta cambiando“.
Le cose stanno davvero cambiando. Anche grazie ad eventi come questo l’omosessualità entra in contatto con un sempre più vasto spettro di persone eteronormate. Tanti auguri agli sposi!
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Ma perché censurate i nomi degli autori dei post omofobi? Denunciare alle autorità della polizia postale e a facebook.
Eh no..questa e' liberta' di espressione : possono dire quello che vogliono.. Se io invece insulto un ministro di culto o una religione vado in galera.. Se bestemmio devo pagare una multa... Questa e' la legge..