La Russia sta valutando la possibilità di raddoppiare le sanzioni applicate per la cosiddetta “propaganda gay”, e rendere qualsiasi azione considerata come di “promozione dell’omosessualità” un vero e proprio reato amministrativo, come da disegno di legge presentato mercoledì scorso.
Già oggi, la legge attuale risulta una gravissima violazione dei diritti umani. Approvata nel 2012, essa vieta a qualsiasi persona o ente di svolgere qualsivoglia attività di divulgazione in merito alla comunità LGBTQIA+ nei confronti dei minori.
A luglio, alcuni legislatori avrebbero proposto di estendere il divieto per includere anche le persone adulte, segno che la situazione – per la comunità LGBTQIA+ in Russia – è sempre più delicata.
Secondo il disegno di legge, la sanzione per le associazioni che si macchiassero del reato di “propaganda gay” – per ora solo verso i minori – ammonterebbe a due milioni di rubli (circa 33.000 euro), con un significativo aumento nel caso in cui il reato avvenisse online o tramite media tradizionali.
Per quanto riguarda i singoli individui, la multa potrebbe arrivare fino a 400.000 rubli, mentre gli stranieri colti a diffondere la “propaganda gay” verrebbero deportati e banditi dal paese per un numero indefinito di anni.
“Attualmente, le sanzioni si applicano solo alla propaganda LGBTQIA+ tra i bambini. I miei colleghi del comitato e io vorremmo estenderla a qualsiasi propaganda di rapporti sessuali non tradizionali, indipendentemente dall’età“, ha affermato il legislatore Alexander Khinshtein.
Il disegno di legge sarà discusso dopo l’inizio della sessione autunnale della Duma di Stato, ha aggiunto Khinshtein.
Le autorità russe giustificano l’ennesima mossa a danno della comunità LGBTQIA+ con la volontà di difendere la “moralità” di fronte a quelli che sarebbero “valori liberali non russi promossi dall’Occidente”. Gli attivisti, tuttavia, sono invece convinti che la proposta sia uno dei tanti modi utilizzati per controllare la popolazione Russia e intimidire le minoranze.
TikTok è stato minacciato con una multa di quattro milioni di rubli martedì dopo l’accusa, da parte di un tribunale russo, di svolgere una pesante propaganda gay verso i minori, mentre l’autorità di regolamentazione dei media del paese ha chiesto la scorsa settimana a un sindacato di case editrici di prendere in considerazione il ritiro di tutti libri che diffondono “propaganda LGBT” dalla vendita.
Le autorità avevano precedentemente utilizzato la legge per limitare, fino a sopprimere, il Pride, e arrestare gli attivisti per i diritti dei gay. Le ultime proposte, se approvate, amplierebbero notevolmente il campo di applicazione di questa legge.
In una classifica delle nazioni europee più LGBT-friendly nell’indice “Rainbow Europe” di quest’anno, compilato da ILGA-Europe, la Russia è al 47esimo posto su 49 paesi.
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