“Gucci è l’occasione per innamorarmi della moda, ancora“.
Oggi segna una pietra miliare nella carriera di Sabato De Sarno, recentemente nominato direttore creativo del colosso della moda Gucci. In occasione della Milano Fashion Week, il settore della moda e il pubblico globale attendono con impazienza il debutto della sua prima collezione sotto l’egida della celebre etichetta italiana.
Originario di Cicciano e cresciuto a Como, De Sarno emerge sotto i riflettori dopo aver dedicato 14 anni di carriera a Valentino, e ancora prima a Prada e Dolce & Gabbana.
“Quando ho firmato, ho dormito col contratto sotto il cuscino. Ogni tanto allungavo la mano per toccare la carta. E dicevo: è tutto vero, perché non ci credi?” racconta Sabato in un’intervista al Corriere della Sera.
Uno spirito autentico, scevro – a quanto sembra – da tutte le sovrastrutture e imposizioni di certe nevrosi del fashion system.
“Non ho mai pensato di fare il direttore creativo, sono uno da squadra. […] Non voglio parlare solo al direttore della collezione, ma anche con i ragazzi e le ragazze dell’ufficio. Preferisco cenare con mio marito a casa dei miei amici Davide e Ilaria piuttosto che con Julia Roberts“.
De Sarno non esita poi a condividere l’influenza fondamentale di mamma Maria, sua prima fonte di ispirazione, che non solo assisterà in prima fila alla sfilata inaugurale, ma è anche la sua prima e più grande sostenitrice.
“Non è mai entrata in un negozio di lusso e la sua preoccupazione in questi giorni è cosa indossare allo show. Le ho detto di vestirsi come si sente, in sneaker e t-shirt è sempre lei, con i suoi valori, ed è la persona più importante al mondo. Voglio che siano il suo volto e il suo sguardo quelli che vedrò per primi quando uscirò in passerella”.
Baluardo di una nuova generazione di direttori creativi che valorizzano l’autenticità e la collaborazione, con la sua prima collezione per Gucci De Sarno non solo mostra il suo talento, ma anche i valori che lo guidano sia come individuo che come professionista della moda. In cui c’è spazio anche per l’attivismo.
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Come lui stesso ha detto:
“Credo nella famiglia e nella diversità: ho vissuto sulla mia pelle cosa significa non essere accettato. […] Vivo di moda: toccare i tessuti è una delle cose più belle al mondo. Ma mi piace anche Sabato e voglio restare quello che sono, libero“.
Sposato con Daniele da 4 anni (i due fanno coppia da 11), lo stilista non ha mai nascosto chi è, ed anzi, fa della propria identità multisfaccettata un punto di forza per distinguersi.
“Tutti parlano di libertà però alla fine ti dicono cosa devi fare, dove devi andare, chi frequentare. Queste liste non mi piacciono. Voglio restare il ragazzo che da Prada guardava da lontano la signora Miuccia. Grazie al mio lavoro sono entrato in mondi che non conoscevo, come quello dell’arte che ora è la mia passione”.
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