Passeggiando tra le silenziose file del cimitero monumentale di Staglieno – poco fuori da Genova –, ci si imbatte in un labirinto di tombe monumentali.
Tra queste, spicca per curiosità la tomba Da Costa. Qui giace il patrizio portoghese Faustino Antonio Da Costa, ritratto sul suo letto di morte, con accanto il figlio adottivo, in una scena di commovente intimità. Un dettaglio colpisce immediatamente l’occhio: i due uomini mostrano una differenza d’età quasi impercettibile.
Ma la tomba Da Costa non è l’unica a ritrarre questo peculiare scenario, oggetto di ipotesi e speculazioni da parte degli storici: in Italia e nel mondo si trovano numerosi esempi simili, dove l’ultimo discendente di una nobile casata, celibe e senza discendenza diretta, sceglie di adottare un adulto in tarda età come erede universale.
E oggi è anche la storia di Nicolas Puech, erede di Thierry Hermès e del patrimonio dell’omonima casa di moda francese – stimato in circa 10 miliardi di franchi svizzeri –, in procinto di adottare il suo più fedele collaboratore domestico per lasciargli tutto.
In precedenza, Puech aveva già dimostrato la sua generosità verso il suo dipendente con donazioni da capogiro. Tra queste, un elegante immobile situato a Marrakech, in Marocco, il cui valore si aggira intorno a 1,5 milioni di franchi, pari a quasi 1,6 milioni di euro, e una lussuosa villa del valore di 4 milioni di franchi (circa 4,2 milioni di euro) a Montreux, una pittoresca località svizzera affacciata sul lago di Ginevra.
Il tuttofare, un cinquantunenne di origini marocchine sposato e padre di due figlie, sarebbe diventato un amico molto intimo di Puech durante il periodo della quarantena, quando l’anziano miliardario fu costretto a isolarsi nella sua lussuosa residenza a La Fouly, nel Cantone Vallese.
Tra Puech e la famiglia del suo collaboratore si sarebbe instaurato un rapporto di profondo affetto e stima, che ha portato l’erede di Hermés a scegliere di ufficializzarlo. Ma, naturalmente, non sono mancate le polemiche.
I primi a voler impugnare la decisione ancor prima di avviare le pratiche sono quelli dell’ONG Svizzera Isocrate. Fondata dallo stesso miliardario con lo scopo di combattere disinformazione e fake news, era Isocrate a cui in origine era destinato il patrimonio – che include anche il 5,7% del capitale azionario di Hérmes.
Secondo la legislazione svizzera, Puech potrebbe infatti incontrare notevoli ostacoli nel tentativo di cambiare le sue precedenti disposizioni testamentarie senza il benestare dell’ONG.
Per ora, all’inizio di quella che si prospetta una lunghissima battaglia legale, sembrano non sussistere i criteri per la circonvenzione di incapace. L’erede di Yvonne Hermes appare infatti perfettamente lucido nella sua decisione, secondo quanto riporta il quotidiano francese le360.
Un caso che ricorda alcune vicende simili nostrane, tra cui quello di Gina Lollobrigida, ma anche – alla lontana – quello di Gianni Vattimo, scomparso quest’anno e protagonista di un’eterna battaglia legale con gli eredi dopo la decisione di unirsi civilmente con il compagno, Simone Caminada.
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