37 anni, due mamme lesbiche nonché più giovane premier della storia della Finalndia, Sanna Marin ha nuovamente partecipato al Pride di Helsinki, mantenendo una piacevole tradizione che a noi italiani appare utopia sci-fi. L’Helsinki Pride è il più grande Pride del Paese, abbracciato quest’anno da Jenni Haukio, moglie del presidente della repubblica, Sauli Niinistö. Proprio Marin era stata madrina dell’Helsinki Pride nei due anni precedenti.
“Ogni persona è uguale e ugualmente preziosa“, ha scritto sui social Sanna Marin. “Tuttavia, l’uguaglianza non si realizzerà del tutto finché tutti non potranno essere veramente se stessi. Per questo sono felice che la riforma della legge entrata nel programma di governo stia finalmente prendendo piede e in autunno potremo presentarla. Attualmente, la conferma legale del sesso richiede non solo ragioni mediche ma anche l’infertilità. Questa è una palese violazione dei diritti umani fondamentali. Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno richiamato l’attenzione sulle carenze dell’attuale legge finlandese. Nella nuova legge, il punto di partenza è il rispetto del diritto all’autodeterminazione. Verrà eliminato il requisito disumano dell’impossibilità di riprodursi e in futuro sarebbe possibile confermare il genere nel sistema informativo della popolazione su richiesta, senza ragioni mediche. Si tratta di un importante passo avanti atteso da tempo. Tutti hanno diritto a una vita buona e dignitosa. Ora è il momento di attuare una legge più umana per le persone trans”.
Marin ha poi ricordato come l’essere cresciuta in una famiglia arcobaleno l’abbia aiutata a capire come “l’uguaglianza delle persone e il rispetto dei diritti umani” siano “i motivi per cui sono entrata in politica”. “I diritti umani riguardano tutti noi. Non solo le minoranze, ma ogni finlandese”.
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