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SANREMO, CINQUANT’ ANNI SENZA UN LIFTING

A parte i due grandi ritorni di Alice e Morandi, tra i big (BIG?) sembrano pochi quelli in diritto di rappresentare la canzone italiana. Siamo nel Duemila, ma forse sul palcoscenico dell’Ariston non lo sapranno mai.

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SANREMO, CINQUANT' ANNI SENZA UN LIFTING - 0245 alice - Gay.it

Cinquanta: ma li dimostrerà? Come Ivana Spagna, anche il nostro Festival della Canzone Italiana ha cercato di rifarsi con un lifting. Basteranno i personaggi di Teocoli? O dovremmo appuntare le speranze sull’atroce umorismo dei Fichi d’india e sulla coscialunga di Alessia Marcuzzi? Basterà un Fabio Fazio due la vendetta, a metà fra Geppetto e Happy days, ad arginare un Pavarotti che sembra Mangiafuoco tinto di neroblu? O dovremo affidarci alla fatina spagnola Ines Sastre? Sanremo è già iniziato in sordina qualche mese fa, regalando a noi telespettatori uno speciale di Carlo Conti che con una scaletta decisamente troppo banale (canzone-intervista-canzone) ha cercato di rinverdire la nostra memoria con canzoni indimenticabili, evitando accuratamente aneddoti, curiosità, storia e quant’altro che avrebbero aiutato un programma probabilmente scritto in poche ore a celebrare con la giusta solennità un compleanno così importante. Per quale motivo la stampa ha ampiamente sottolineato il nostro passato canzonettistico, e mamma Rai non dedica una vetrina retrospettiva del giusto calibro ? Ma entrando nel dettaglio di quest’edizione così attesa la piccola cittadina del Festival è già nel pieno dei lavori. Alberghi prenotati dall’anno precedente, case discografiche in ansia, e arrivo dei cantanti il 16 febbraio, con l’inizio delle prove al Teatro Ariston, immancabilmente a porte chiuse. La gara? Ecco l’elenco dettagliato dei 16 Big pronti a scendere sul palco in rigoroso ordine alfabetico:

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ALICE – Il giorno dell’indipendenza
SAMUELE BERSANI – Replay
CARMEN CONSOLI – In bianco e nero
GIGI D’ALESSIO – Non dirgli mai
MAX GAZZE’ – Il timido ubriaco
IRENE GRANDI – La tua ragazza sempre
MARCO MASINI – Raccontami di te
MATIA BAZAR – Brivido caldo
MIETTA – Fare l’amore
AMEDEO MINGHI & MARIELLA NAVA – Futuro come te
GIANNI MORANDI – Innamorato
PICCOLA ORCHESTRA AVION TRAVEL – Sentimento
IVANA SPAGNA – Con il tuo nome
SUBSONICA – Tutti i miei sbagli
UMBERTO TOZZI – Un’altra vita
GERADINA TROVATO – Gechi e vampiri
Avete appena letto l’elenco dei big……BIG! BIG ?????
Leggo testualmente da un dizionario inglese-italiano “BIG: 1) grosso, grande, importante 2) pregno, gravido, carico 3) pomposo, roboante, ampolloso. Sarà che Max Gazzè è grande e pomposo? Forse Carmen Consoli è gravida e non l’ha detto a nessuno? E cos’ha fatto Ivana Spagna per essere importante? Sfido chiunque a dimostrare l’esatto abbinamento tra i cantanti in gara e l’aggettivo BIG. A parte pochi grandi interpreti, il resto è decisamente paragonabile a Davide De Marinis, che dopo averci rotto le scatole tutta l’estate evidenziando la bellezza di una sua amica, entra in gara nella categoria GIOVANI, dove almeno la metà dell’elenco precedente avrebbe trovato l’esatta collocazione. Verrebbe da dire che se questo è il Festival che rappresenta l’Italia nel mondo si capisce perché in Sud America troviamo ancora i dischi di Mino Reitano. Ma aspettiamo: forse il Festival di mezza età tenta disperatamente di ringiovanire, ma senza osare alcun taglio netto, perché deve accontentare sia il pubblico di Taratata sia quello di Paolo Limiti. A scorrere l’elenco dei partecipanti, sembrano pochi quelli che potrebbero aver diritto, a pieni voti, di rappresentare la canzone italiana, cominciando da un grandissimo Gianni Morandi, che dopo il successo televisivo dello scorso anno e le fatiche maratonistiche sembra essere uno dei favoriti, fino ad arrivare al bellissimo ritorno di Alice, che tutti ricordiamo in quell’edizione del 1981 dove con “Per Elisa” affrontava a fronte alta un grande problema come quello della droga.

Per il resto, i salti nel passato rischiano di essere frustranti: magari non ci si ricorda chi ha vinto l’edizione 1997, ma si canticchia impunemente “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri imitando l’ugola squillante di Angela la brunetta. Così, mentre la Sala Stampa del Roof Garden del Teatro Ariston inizia a prendere vita, vi lascio con questo dubbio: sarà meglio “Sugli, sugli, bane bane tu miscugli le banane” delle Figlie del vento del 1972 o “Con il tuo nome” di Ivana Spagna del 2000? Aspettando con ansia di verificare, vi do appuntamento qui in diretta da Sanremo con commenti e pettegolezzi sul festival del 2000 per vedere se siamo davvero nel terzo millennio.

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