Ha confessato ai carabinieri Aarab Said, il marocchino di 29 anni, fermato con l’accusa di aver ucciso Armando Iodice, il restauratore di 53 anni trovato ucciso a colpi di accetta e sepolto nel giardino della villetta di via del Melogrosso a Sezze. Secondo la sua confessione, il delitto sarebbe maturato in conseguenza delle avances sessuali della vittima, ma gli inquirenti non escludono che ci sia dell’altro, forse qualche circostanza legata al controllo di un giro di «marchettari», o ancora qualche sgarro legato ai falsi d’autore. «Iodice era un restauratore e si occupava anche di quadri», hanno chiarito gli inquirenti. Anche per questo sarà importante rintracciare il terzo uomo, che secondo gli investigatori, sarebbe coinvolto nella storia.
Sahid, ufficialmente giardiniere di casa Iodice, di certo suo convivente, ha dato una prima rabberciata versione provando a disegnare lo scenario di un’improbabile legittima difesa, poi avrebbe raccontato di aver ucciso «perché Armando pretendeva da me rapporti sessuali»
Non si esclude, infine, che il marocchino sia implicato anche nell’omicidio di Francesco Mercanti: il cadavere dell’uomo chiamato "il monsignore" era stato trovato nell’agosto scorso proprio da Armando Iodice lo scorso 30 agosto a Roma nella sua casa di via Rimini.
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