Lo Slut Shaming è una delle piaghe della nostra società visto che il patriarcato è sempre stato abile nel relegare a semplice depravazione i desideri sessuali di una donna. Donna che, ovviamente, nella mentalità più comune esiste solo e unicamente per soddisfare i desideri maschili. Una cultura del sesso femminile? Non scherziamo, è roba da femministe contemporanee.
I social hanno amplificato quello che chiamiamo Slut Shaming, inondando la sezione commenti delle foto di donne e ragazze di insulti e commenti poco garbati (il più leggero solitamente è “puttana”), dando una piattaforma più grande a coloro che si limitavano a fare queste considerazioni di alto livello per strada o ai tavolini del bar. Ma una cultura del Sex Positive è ancora possibile da introdurre? E, soprattutto, come possiamo farlo?
La risposta non è certo semplice, ma la possibilità c’è e ne parliamo in questa seconda puntata della serie INTERVISTE GAYe, nelle quali la Drag Queen Lina Galore, fulgida stella delle notti milanesi e non solo, si ritrova incalzata dalle domande del suo – non troppo – caro amico e alter ego Giovanni Montuori.
Quindi cos’è realmente lo Slut Shaming e come si può trasformare in una cultura del Sex Positive? Parola a Lina Galore.
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