Non sono passate neanche 48 ore dall’annuncio da parte di Elena Bonetti di una nuova strategia nazionale LGBTQ+ per combattere l’omotransfobia, che una ventina di associazioni LGBTQ+ nazionali ha preso carta e penna per chiedere un incontro alla Ministra per le pari opportunità e la famiglia.
A sottoscrivere il comunicato congiunto ALFI, AGEDO, Arcigay, ARC, Certi Diritti, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, EDGE, Famiglie Arcobaleno, Gaynet, IGLBC, MIT, NUDI, Libellula, Omphalos LGBTI, Polis Aperta, Quore, Rete Genitori Rainbow, Rete Lenford.
“Leggiamo oggi in una intervista alla Ministra Bonetti che il Governo è pronto a varare la nuova ‘Strategia nazionale LGBT+“, scrivono le associazioni. “La sua stesura, approvazione e pubblicazione è stata sollecitata da tempo sia dalle associazioni che partecipano al ‘tavolo di consultazione permanente per la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBT+’ sia da una recente petizione pubblica. Il testo che il Ministero ha condiviso con le associazioni raccoglie molte delle importanti linee di azione discusse nei tavoli di lavoro, ma è carente sui temi politicamente più impegnativi e manca di fotografare le lacune del quadro giuridico nazionale, in particolare in materia di tutela dei minori e delle famiglie omogenitoriali, su cui tanto la Corte Costituzionale quanto il Parlamento europeo hanno invitato il legislatore ad intervenire, e di tutela contro la violenza basata su orientamento sessuale e identità di genere“.
“Ringraziando l’UNAR per il lavoro di coordinamento e sintesi, sicuramente non facile nell’attuale contesto“, proseguono le associazioni, “chiediamo alla Ministra di operare ulteriormente per integrare la Strategia Nazionale, rendendola più vicina ai bisogni reali delle persone”. “La crisi economico-sociale – prosegue la nota – i cui effetti sono ormai evidenti, si abbatte in maniera ancora più dura sulle persone che subiscono discriminazioni a livello legislativo e sociale. Sappiamo bene che é compito del legislatore colmare questo divario, ma una strategia efficace costituisce oggi una grande opportunità, attesa da anni, per prevenire le discriminazioni e contribuire ad un cambiamento culturale”. “Per questo motivo – conclude la nota – prima dell’approvazione della Strategia, le scriventi associazioni hanno richiesto un incontro alla Ministra”.
Da parte della ministra, per ora, nessuna replica.
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