57enne scrittore e poeta romano, Tommaso Giartosio, da più di due decenni sposato con Gianfranco Goretti nonché padre di due figli nati attraverso la gestazione per altri, ha vinto il Premio Napoli per la poesia grazie a “Come sarei felice. Storia con padre“, nel 2019 edito da Einaudi. Una raccolta poetica nonché mappa autobiografica che indaga i legami sotterranei fra le generazioni e le epoche, interrogandosi su come si formano le linee di un destino.
Per l’occasione Giartosio, autore di diversi saggi LGBT come Perché non possiamo non dirci (2004), La città e l’isola (con Gianfranco Goretti, 2006) e Non aver mai finito di dire. Classici gay, letture queer (2017), ha voluto dedicare il premio ad una persona in particolare.
Poesie e politica a volte non vanno bene insieme, rischiano di generare una vuota retorica. La politica costruisce, edifica. La poesia non dà la salvezza, sa che tutto si perde, tutte le cose umane si perdono. Però la poesia salva la perdita, fa sì che la traccia di ogni perdita non si perda. E questo è molto politico. Dedico il premio a Maria Paola Gaglione, uccisa tre mesi fa perché amava Ciro, un ragazzo trans. Molti anni fa ricevendo il premio Bagutta ho chiesto una legge per l’unione tra persone dello stesso sesso. Ci sono voluti quasi vent’anni ma l’abbiamo avuta. Forse sbagliavo a chiederla: ce n’era e ce n’è una ancora più urgente, la legge Zan, che combatte la violenza contro le donne, le persone omosessuali, le persone transgender e transessuali. È passata alla Camera, ma non ancora al Senato. Tante e tanti ne ho conosciuti, che avrebbero tratto vantaggio da questa legge. Qualcuno si è ucciso o è stato ucciso. Molti di più si portano nella vita un’ombra che perdura. Chiedo questa legge per Maria Paola Gaglione e per chi è stato e continua a essere vittima di violenza. Abbiamo superato il solstizio d’inverno, i giorni si allungano, l’epidemia un giorno non lontano finirà; torni la luce, ricominciamo a costruire un’Italia migliore. Grazie.
Con l’inizio del 2021 e l’arrivo del DDL Zan al Senato, tutti noi ci auguriamo che quest’Italia ‘migliore’ possa finalmente tornare a mostrarsi.
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