Un grosso pregio di "Il Sole e l’Innamorato", il romanzo di Fabio Brescia edito da Adriano Gallina (Edizioni del Delfino, p. 104, 8 €), è quello di affrontare un tema molto poco "battuto": la bisessualità.
Il romanzo è infatti una delle pochissime opere di giovani autori italiani, che racconti in maniera diretta, quasi cronachistica e molto poco poeticizzata, le contraddizioni e le paure di un ragazzo che, pur vivendo con soddisfazione, anche sessuale, il suo rapporto con la sua fidanzata, si trova coinvolto da una travolgente passione per un altro uomo.
Molti lettori potrebbero riconoscersi facilmente nei dubbi di Eros, che non sa e non vuole mettere a tacere l’attrazione invincibile che prova per l’amico conosciuto in palestra, né trova il coraggio o la necessità per parlare agli altri del proprio vero orientamento sessuale. Ne nasce un ritratto, non molto edificante ma certamente aderente a molte realtà, di un giovane ingabbiato nelle bugie e nelle paure, che pur di non affrontare completamente la propria identità sessuale, preferisce chiedere alla propria donna di sposarlo.
Sarebbe ipocrita negarlo: mentre tanti gay lottano per affermare apertamente la propria omosessualità, senza dover incorrere in discriminazioni per questo, ci sono anche tanti giovani che, piuttosto che definire se stessi "gay", preferiscono fare salti mortali per vivere una doppia vita, sposandosi e rincorrendo i propri istinti in rapporti con altri uomini. Questo libro è dedicato a loro: ne ritrae le battaglie interiori, con uno sguardo forse troppo compiacente, ma in maniera da permettere loro di capire che non sono soli, e che, se la definizione di omosessuali li turba, ne possono forse inventare una nuova.
Il merito di Fabio Brescia è di trattare le vicende del suo Eros con partecipazione e sagacia. E non è la prima volta che l’autore affronta argomenti vicini all’omosessualità. Brescia, infatti, trentaseienne napoletano alla sua opera prima, è anche un attore, un cantante, conduttore televisivo e radiofonico. Proprio in qualità di cantante, ha inciso due dischi: il primo, "Soli", include il brano "Fiore e l’altra" dedicato alla delicata scoperta della sessualità lesbica in una sedicenne. "L’amore non ha sesso, e questo basterà" cita il ritornello del brano (ascoltabile in mp3 sul sito www.fabiobrescia.com) anticipando in qualche modo il tema del suo libro.
Il romanzo però, al contrario della canzone, non offre alcuna possibile soluzione al dilemma del protagonista, se non quella, veramente troppo romanzesca, di una identificazione con una propria identità passata. Eros, affranto dalla ricerca del "perché proprio a me", rincorre, con l’aiuto di una sua amica sensitiva, le vicende di Angelica, una donna del passato che gli appare in sogno e per la quale lui avrebbe vissuto in una vita passata un burrascoso amore. Così, le origini delle tendenze sessuali che Eros vive quasi come una condanna, vengono identificate con il karma creato nel passato, nelle avventure spensierate con donne innocenti, nel rifuggire dal proprio ruolo di marito.
Grazie a questa trovata, il romanzo acquista in mistero, e il resoconto delle "sedute" in cui Eros e l’amica medium incontrano Angelica rende più avvincente la scrittura. Se, dunque, resta il dubbio che si sia perduta una buona occasione per riflettere in maniera più approfondita sulla bisessualità, tuttavia Eros sembra in chiusura accettare i propri orientamenti come fossero un necessario bagaglio della propria vita, in maniera quindi meno combattuta, anche se non più costruttiva. Non si dichiarerà, Eros; non sembra riuscire a trovare in alcun modo la forza di farlo. Ci penserà il destino a far sì che la futura madre di sua figlia non sia all’oscuro di tutto. Anche in questo caso, come purtroppo spesso accade nella realtà…
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