Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di uno "dei 30000 e passa fans di Maicol Berti che lo sostengono attraverso Facebook e vari blog". L’allarme è sull’ "odio che stanno armando contro di lui" tramite gli oltre trenta gruppi nati su Facebook.
Sono più di trenta i gruppi Facebook inneggianti alla morte o all’odio di Maicol Berti, concorrente del Grande Fratello 10. Un accanimento montante, fatto di minacce e parole irripetibili, si riversa ogni giorno da parte di spostati, nelle fanpages a lui dedicate. Un’intolleranza che, nella puntata del 3 febbraio della trasmissione ‘Pomeriggio5’, assume un contorno sconcertante: l’ex concorrente del GF Tommaso de Mottoni y Palacios, dice che bisogna sì "Accettare Maicol", salvo poi mimare, subito dopo, l’uso di un machete, tra le risate generali.
Questo è il tenore quotidiano delle emozioni nella pancia di un Paese con dati allarmanti di "omocidi". In quello show, in quella Casa, c’è un uomo di ventisei anni, tale Giorgio Ronchini, che cerca baci e carezze da un gay, manifestando allo stesso tempo il fastidio verso quel gay, alimentando lo schema "gay molestatore, etero molestato". E ogni montaggio Mediaset rafforza questa impressione.
Chi segue la diretta 24 ore, sa BENISSIMO che le cose stanno MOLTO DIVERSAMENTE e che c’è un uomo presunto etero che sta giocando (non si sa quanto consciamente) col fuoco, moltiplicando gli ammiccamenti (ballo erotico e strusciamenti sul gay) e le parole ambigue ("Era solo un assaggio"), per poi colpirlo alle spalle confidando il suo viscerale fastidio per gli "assalti del gay" agli altri inquilini, ripreso dalla telecamere (e lui sa benissimo che la gente li guarda, lo ripete spesso). Un gioco pericolosissimo.
Associazioni gay mute, conduttori televisivi spesso compiacenti stanno al gioco, burattinai del GF canagliamente divertiti (si immagina), folle confuse e convinte che i gay "Devono star chiusi a casa loro", mancando delle cognizioni di base per decodificare quel che sta accadendo.
E se Maicol, nella vita vera, passeggiando per Ferrara ricevesse in faccia una riproduzione della Cattedrale di San Giorgio? Se lo buttassero in una stradina laterale, dandogli un rullo di botte, lasciandolo là per terra con sangue pianto e i denti rotti? Che cosa diremmo, poi? Cosa ne direbbe la madre di famiglia quarantenne presentatrice coi fermenti in borsetta? E i montatori Mediaset che eseguono gli ordini degli autori e gli autori stessi? E lui, il supposto etero che gioca il ruolo di irritante moralizzatore? Che cosa farebbe? Gli darebbe il solito bacino sul collo, dicendogli "Questo è solo un assaggio?", per tornare subito dalla "angelicata fidanzata"?
E la persona d’Urso che avalla questo clima ammiccando, come spesso fa, ai sentimenti più bassi? E noi cosa facciamo? Cosa ci diciamo? Come veder la corrida aspettando la morte del toro e il sangue, salvo poi dichiarasi animalisti.
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